SLANCI ENTUSIASTICI DALL’AMERICA E RIOTTOSA CONDOTTA DEL SINDACO
2 SETTEMBRE 2024 – L’icona dell’estate che si conclude è tutta nel volto di un sulmonese, Filippo Frattaroli, proteso a valorizzare le risorse della città nella quale è nato, ma ostinatamente trascurato dal sindaco nel suo entusiasmo di fattivo operatore economico. Frattaroli, ormai più di venti anni fa, ha investito sulla città acquistando un palazzetto che ha eletto a quartier generale dei suoi riferimenti in città. E sono tanti i suoi riferimenti, perché non si è limitato a comprare casa: vi ha allestito una attività produttiva, nel settore della ricettività turistica. Si è immedesimato nella Giostra cavalleresca, creando un ponte con Boston, dove vive, per portare i contenuti di questa straordinaria competizione, storicamente esistita fino al XVII secolo nella sua versione originale. Ogni volta che sente la storia di personaggi ed epoche sulmonesi cerca di trarne argomenti per parlarne negli “States”. Non ha smesso di investire e l’ultimo, consistente acquisto è giusto dell’anno scorso. Assecondando una dinamica espansiva delle relazioni, ha convinto altri americani (perché lui si definisce ed è americano) a comprare a Sulmona e lo hanno seguito personaggi di rango, nel campo dell’imprenditoria e delle professioni. Secondo una impostazione americana dell’imprenditoria, ha finanziato e finanzia iniziative di rilievo turistico, quindi spettacoli, mostre. L’ultima mano protesa in questo senso è stata l’allestimento, insieme a Joe Crugnale, altro italiano della Valle Peligna calamitato nel vortice della generosità per la terra d’origine, del concerto dei Nomadi in Piazza Garibaldi, del tutto gratuito per chi vi ha assistito.
Ma il sindaco si è tenuto a distanza da quel concerto. Non solo: non è andato neanche, nel pomeriggio, in municipio quando si è parlato dell’emigrazione e dei sulmonesi all’estero con la speranza o il miraggio di tornare. Il padrone di casa non riceve gli ospiti. Certo: meglio non riceverli per niente che riceverli come ha ricevuto la sindaca di Boston, con la faccia da funerale e con l’intento di finire al più presto. Perché anche questo ha fatto Filippo Frattaroli: ha letteralmente convinto la sindaca di Boston ad allungare il suo viaggio aggiungendo la tappa da Roma a Sulmona per portarla fino alla patria di Ovidio. La visita poteva essere foriera di una collaborazione tra le due città, in un tentativo di scambi dai quali una sola era ed è la città che ci guadagna, viste le rispettive dotazioni di soldi e di abitanti.
Un sindaco così reca danno alla città per ogni giorno di più di occupazione della poltrona alla quale è salito con il sostegno di una maggioranza completamente diversa da quella che gli fa sbarcare il lunario adesso. Dovrebbe avere l’onestà politica di dire che non rappresenta quelli che lo votarono tre anni fa, bensì quelli che non lo votarono. Dunque, dovrebbe riconoscere che è un’anomalia politica, un controsenso in democrazia. Lascia che su di lui si addensi il sospetto che stia racimolando consiglieri per garantirsi la pensione o soltanto l’emolumento da sindaco. Non è la figura che Sulmona ha diritto di avere. Un altro al posto suo cederebbe il passo a chi ha voglia ed energie per chiamare tutti i Filippo Frattaroli sparsi nel mondo e partiti da Sulmona che intendono eleggere Sulmona a luogo dello spirito e tradurre le proprie risorse in business, come hanno saputo fare nei loro Paesi di destinazione per le cose loro.
Così si potrebbe contare in effervescenti estati sulmonesi, ma soprattutto in vivaci stagioni di rinascita nel corso di tutto l’anno.