L'”ingiustizia” del terremoto in Silone

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“Nel 1915 un violento terremoto aveva distrutto buona parte del nostro circondario e in 30 secondi ucciso circa 30.000 persone. Quel che più mi sorprese fu di osservare con quanta naturalezza i paesani accettassero la tremenda catastrofe. In una contrada come la nostra, in cui” IGNAZIO SILONE. Uscita di sicurezza, 1949.

 tante ingiustizie rimanevano impunite, la frequenza dei terremoti appariva un fatto talmente plausibile.(…) Nel terremoto morivano ricchi e poveri, istruiti e analfabeti, autorità e sudditi. Nel terremoto la natura realizzava quello che la legge a parole prometteva e nei fatti non manteneva: l’uguaglianza. Uguaglianza effimera. Passata la paura, la disgrazia collettiva si trasformava in occasioni di più larghe ingiustizie

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