DICE DI NON AVER PIU’ FATTO PARTE DELLA SOCIETA’ CHE OTTENNE INCARICO DAL COMUNE, MA I DOCUMENTI TROVATI DAL PD DIMOSTRANO IL CONTRARIO
18 SETTEMBRE 2019 – Il figlio del consigliere comunale Bruno Di Masci, passato dall’impegno di non dare tregua alla sindaca Casini ad un sostegno non meglio precisato, ma utile a sostenere la traballante giunta gerosolimiana in Comune, ha fatto sapere, tramite “Il Centro” di ieri, di aver dato querela a chi del PD aveva insinuato che fosse da lui amministrata la società “Connettitalia” alla quale proprio il Comune il 12 settembre 2018, in concomitanza dell’inversione di rotta di Bruno Di Masci, conferiva un incarico. Tutti a pensare: “Oddìo, adesso il Pd sarà sfoltito dalle condanne per diffamazione e il circolo sarà trasferito al penitenziario, a respirare il puzzo della discarica del COGESA, per il contrappasso di aver contrastato Gerosolimo che amministra per interposto amministratore il COGESA. Invece proprio no: il nuovo PD, dopo aver cacciato Di Masci padre e disposto la sostituzione della serratura, dopo aver avviato al COGESA i rifiuti che riempivano le stanze della sede che fu tana dei guerrieri del PCI, risponde oggi con i fatti e i documenti:
“Alessio Di Masci era SOCIO UNICO E PROPRIETARIO UNICO di Connettitalia srl dal 26 giugno 2018, come certifica la visura storica della Camera di Commercio che si allega al presente comunicato (pagina 5 ).
Pertanto, il 31 agosto, data in cui Connettitalia srl veniva invitata a presentare l’offerta, Alessio Di Masci ne era già L’UNICO TITOLARE.
Il 12 settembre 2018, invece, data in cui il Comune di Sulmona affidava vari servizi a Connettitalia srl per euro 45.911,63, sempre Alessio Di Masci, in qualità di socio unico e proprietario unico, provvedeva a nominare se stesso anche AMMINISTRATORE UNICO, (visura storica sempre pag. 5 ).
Il sig. Claudio Valeri, non più socio dal 26 giugno 2018, cessava anche dalla carica di amministratore sempre il 12 settembre 2018 ( pag. 9 ).
Il quadro è chiarissimo.
Restiamo tuttavia ancora in attesa che la sindaca risponda sul quesito da noi posto sul tema nel comunicato del luglio 2019, (“Ci dica sindaca: è una calunnia il fatto che ad una società con determina dirigenziale n. 182 del 12 settembre 2018, venivano affidati direttamente servizi per un totale di euro 45 mila circa? E ci dica sindaca: è vero o non è vero che di quella società NELLO STESSO GIORNO in cui veniva firmata la determina, risultava nominato amministratore unico, già proprietario, il figlio del suo ex avversario, ex sindaco, ex consigliere regionale ed oggi sua stampella in consiglio comunale?”).
La querela è un gesto disperato, tuttavia ringraziamo il figlio del consigliere Bruno di Masci, che si sente vittima di una “persecuzione personale”, per avere riacceso i riflettori sull’argomento, e rassicuriamo il padre sul fatto che ci stiamo occupando di ben altro !
La nostra era e resta una presa di posizione politica volta ad esercitare il controllo sulla attività amministrativa, e che oggi, lungi dal rinnegare, rilanciamo con rinnovato vigore certi che, anche da parte della magistratura, arrivi la conferma di quanto da noi riportato”.

Quanto a Di Masci Alessio, che non ci fa partecipi degli annunci riservati a piena pagina su “Il Centro”, per una questione minima di attendibilità dovrà farci vedere nelle prossime ore la querela che ha presentato; libero di non farlo, ma liberi i cittadini di Sulmona di considerarlo come una persona che dice frottole…
E la sindaca? Se ne uscirà ancora con “Non lo tollero”, come strillava uscendo dall’aula in pieno consiglio comunale? Siamo noi, in questo caso, a non tollerare una giunta che fa di queste cose, che si valga o meno dell’appoggio di Di Masci padre; anche se noi non strilliamo, ma riportiamo fedelmente atti e documenti che qualsiasi giornale non dovrebbe ignorare.
Nella foto del titolo: il tratto di Via Mazara dove, emulo di altri che cadde sulla via di Damasco, Bruno Di Masci è stato folgorato l’anno scorso dal fascino della giunta di Andrea Gerosolimo
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