
SCONCLUSIONATA INVOCAZIONE DELL’ESERCITO DALLA SINDACA DOPO IL TOUR PER FARMACIE E SUPERMERCATI
19 MARZO 2020 – “Oggi in Valle Peligna non ci sono ancora casi accertati di Covid-19, fortunatamente, ma occorre preservare questa situazione con l’intensificazione del controllo sul territorio da parte delle Forze dell’ordine, per assicurarsi che le persone rispettino le disposizioni contenute nel Decreto di Governo e restino in casa. Molti hanno capito e stanno rispettando le norme. Troppi, però, sono ancora coloro che escono affollando alcune zone della città, soprattutto in aree periferiche, continuando a percorrere quelle strade con rischio di assembramento, così come, secondo le numerose segnalazioni che mi hanno inviato i cittadini stessi, avviene negli orari di attivazione della ztl nel centro storico: troppe macchine circolano non rispettando le prescrizioni. Continuano, inoltre, a preoccupare i rientri in città e nei comuni circostanti di persone provenienti da fuori regione, proprietari di seconde case o fuori sede per studio e/o lavoro. Un fenomeno che non può essere controllato in modo sistematico, ma che può diventare molto pericoloso. Rinnovo per loro un accorato appello di restare a casa. Le forze presenti sul territorio sono tutte in strada h24, su disposizione del Questore: stanno facendo del loro meglio non risparmiandosi e, nell’ottica della piena collaborazione, sono in contatto con loro quotidianamente, ma chiedo al Prefetto un supporto ulteriore, anche con il coinvolgimento dell’esercito se necessario, come accaduto per altre emergenze di questo territorio, che possa integrare i servizi di controllo in città, per scoraggiare e sanzionare chi contravviene. E’ solo con misure decise che si può vincere questa battaglia costringendo oggi anche i meno responsabili a restare a casa”. Lo afferma il sindaco Annamaria Casini.

Fa più danni una sindaca che va in giro per farmacie e supermercati o un solitario passante che cerca tra i vicoli di raggiungere una casa o un negozio? E’ il quesito che questi giorni consegneranno alla storia di Sulmona, dopo le straordinarie storie sulle pestilenze e in particolare sulla peste nera che sconvolse il XIV secolo.
Ma non si fa in tempo a rispondere a questa domanda che già se ne propone altra, più incisiva nella sua stretta logica: se nessuno ha ancora chiaramente vietato le passeggiate all’aria aperta, perché dovrebbe intervenire l’esercito ad impedirle? Non è più semplice attendere che il governo chiarisca che neanche jogging si può fare per poi verificare che, come per le altre cose vietate, i Sulmonesi non si saranno adeguati al divieto? Finora sappiamo che le pattuglie di Polizia e Carabinieri attestate all’inizio del Corso (per esempio) non lasciano passare neanche i pedoni, men che meno le auto; e, se andiamo a vedere, neanche quella del Comune con conducente, sindaca e altri due occupanti, perché è vietato…
Pensiamo, per quella irriducibile impostazione liberale, che un divieto possa essere rispettato, fino a prova contraria. Quando verrà una prova contraria, si potranno invocare i verbali e le denunce e se necessario anche le manette, ma non ancora l’esercito che, come ci hanno mostrato drammatiche immagini passate in televisione nelle ultime ore, serve a ben altre emergenze…