LA BARACCA DIVENTATA PALAZZO IN PARCO URBANO A DIECI METRI DAL FIUME GIZIO
24 OTTOBRE 2024 – La Polizia provinciale, su richiesta della Procura della Repubblica e provvedimento del GIP, ha apposto i sigilli al cantiere di Via del Tratturo, confinante con la chiesa di Santa Maria di Roncisvalle, dove i proprietari Zappa stanno costruendo un palazzo al posto di una baracca, in parco pubblico, a pochi metri dal Fiume Gizio.
L’inizio dei lavori lo scorso anno
Sull’avvenimento si è pronunciata la consigliera comunale Avv. Teresa Nannarone: “Apprendo dalla stampa del sequestro dell’immobile a ridosso del fiume Gizio e della Chiesa di Roncisvalle in zona Parco urbano e territoriale costruito con fondi pubblici. Evidentemente le perplessità da me sollevate negli Uffici e in Consiglio Comunale, e ancor prima dai Comitati Cittadini per l’Ambiente, rispetto alla legittimità del fabbricato non erano infondate. Anzi!
Ho fiducia e rispetto dell’operato della Magistratura, e ben venga la sua attività quando diversamente i cittadini non riescono a trovare risposte in chi dovrebbe darle.
È desolante rilevare che se a Palazzo San Francesco Sindaco, Vicesindaco e la maggioranza così “rigorosa” in campagna elettorale, avessero praticato sull’ immobile oggetto di tanti interrogativi la nobile arte della Politica e non quella degli struzzi, forse l’intera vicenda si sarebbe risolta senza l’avvio di una inchiesta, di un sequestro e di molto altro ancora.
Come può la politica ignorare vicende così rilevanti rimettendo tutto ai famosi “uffici” e rinunciare a svolgere ogni ruolo, anche quello di tutela di un’area giustamente sottoposta a vari vincoli? Come può la politica consentire l’abbrutimento e l’abbruttimento di un’area semmai da valorizzare sotto il profilo ambientale e storico?
Chi governa la Città deve dare risposte certe e prendere posizione su temi che coinvolgono gli interessi della collettività, non dileguarsi con scuse puerili.
Diversamente assume su di sé ogni responsabilità, anche quella dell’apertura di inchieste e sequestri che non solo danneggiano l’immagine della Città, ma amplificano la sfiducia ormai dilagante nei confronti di chi amministra, o dovrebbe, la cosa pubblica“.