C’E’ ARIA DI TRUMPISMO NELLE MENSE

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ANCHE ALLA SCUOLA MATERNA “COLLODI” RIGIDA APPLICAZIONE DELLE LEGGI DI MERCATO – MA, COME TRUMP, DI PIERO E’ INFLESSIBILE SOLO CON CHI NON LO SOSTIENE – DAI TICKET DELLE MENSE NON PAGATI AL BANDO PER LE MENSE FARLOCCO E’ TUTTO UN CALCOLO PER LE CONVENIENZE DEI PROPRI SOSTENITORI – GLI ALERT NON MANDATI AI CELLULARI, IL SILENZIO SU RONCISVALLE E L’ULTIMATUM AGLI AQUILANI SUL COGESA

16 NOVEMBRE 2024 – C’è del trumpismo nell’organizzazione delle mense scolastiche a Sulmona. La legge del mercato detta regole intransigenti: se non paghi non ricevi. Ma anche se dimentichi di pagare oppure stai in ospedale e non puoi farlo, la tagliola del principio “inadimpleti non est adimplendum” (traduzione per Fabbricacultura: “a fronte dell’inadempimento non si è tenuti ad adempiere”) colpirà tuo figlio che resterà a guardare gli altri che mangiano.

Mentre il sindaco dovrà prendersi altri due giorni per sfuggire alle richieste di giustificazione e per aggrapparsi ad una scusa che poi gli si ritorcerà contro, il nuovo caso riguarda proprio la scuola materna Collodi, che è come dire che tocca proprio le corde più segrete delle avventure di Pinocchio. Non per niente per questa serie ingloriosa di… inadempienze giustificate dalle rigide regole del mercato, abbiamo scelto la foto di tanto tempo fa: la creatura più nota di Carlo Lorenzini (detto Collodi), davanti ad una scuola materna (quella era di Via Togliatti), che evoca un luogo triste. Anzi, reso triste perché anche quello teatro di un insulso rigore contro i bambini: proprio lì davanti, la piccola Maria Teresa vide un accalappiacani che prendeva un amico del cuore. Non lo avrebbe mai più rivisto e il cuore non resse.

Forse, il sindaco di oggi farebbe meglio a ricordarsi che bisogna essere progressivi anche nella inflessibilità, se si hanno davanti bambini di quattro o cinque anni. E’ stato tanto flessibile proprio sulle mense, quando pretendeva di far passare in consiglio comunale un bando di appalto illegittimo, che faceva partecipare solo l’offerta di una società che era amministrata dal socio nello studio commercialistico di Mimmo Di Benedetto, capogruppo del PD che lo sostiene… E’ stato tanto flessibile nel non intromettersi sulla vicenda dell’obbrobrio di Roncisvalle realizzato da una società della quale è revisore dei conti Mimmo Di Benedetto, capogruppo del PD che lo sostiene… Si rimangiò l’ultimatum agli aquilani che non pagavano i conferimenti dei rifiuti indifferenziati al Cogesa (e lì, altro che sette o otto euro di morosità, erano cento volte tanto)…

E adesso pretende di fare i conti dei ticket non pagati dai genitori dei bambini? E’ certamente un trumpista non dichiarato: anche nel senso che è molto conciliante con gli… inadempimenti della sua parte, anche quelli non determinati dall’inadempimento altrui. Si parva licet componere magnis ( per Fabbricacultura: “se è consentito paragonare le piccole cose con le grandi”) dagli USA l’esempio è su larga scala e, tanto il demente Biden che il cow-boy Trump, non impediscono il genocidio che si realizza dagli israeliani a Gaza con metodi non molto diversi da quelli di Aushwitz; anzi ne forniscono le armi.

Di Piero si fermi qui e sia più dolce con i bambini e con i loro genitori. Per questo altro caso di rigida osservanza delle regole di mercato non inventi scuse del genere di quelle inventate per la scuola “Di Nello”, tra sms, alert e altre… fregnacce non alla Sabinese. Questa volta ha a che fare proprio con Collodi e se non dice il vero potrebbe allungarglisi il naso. Ora che i riflettori si sono spenti sulla brutta vicenda di dieci giorni fa, faccia un atto di contrizione e riconosca che è incapace a governare la macchina del Comune, oppure che non sa mettere a freno le aspirazioni di chi lo sostiene (il che è lo stesso). Si faccia da parte e dica “no” al beneficio della norma che gli consente uno stipendio maggiore di quello che prendeva alla Asl. Riconsegni anche materialmente il Comune ad Andrea Gerosolimo, in nome del quale è stato al Palazzo per tre anni pur se aveva detto in piazza di volerlo combattere e sconfiggere, la prima delle fregnacce alla sulmonese che ci ha propinato.

Maria Teresa Gentile nel monumento dedicato a lei. Morì mentre un accalappiacani prendeva il suo amico del cuore, davanti alla scuola di Via Togliatti. Sono passati quasi cinquant’anni, ma il rigore nei confronti dei bambini sembra la norma principale da seguire anche nelle mense scolastiche.

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