IL “PATTO DELLA CROSTATA” ERA UN FATTO PRIVATO?

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CURIOSE CONTORSIONI SULLA CENA TRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE

18 SETTEMBRE 2024 – Ormai l’occasione della cena a Pescara è passata in secondo piano, rispetto al significato dell’incontro tra maggioranza consiliare e il partito di “Fratelli d’Italia” che avrebbe dovuto svolgere l’attività tipica dell’opposizione. E proprio per questo le giustificazioni su quella cena (“incontro tra amici”, “conviviale del tutto privata diventata obiettivo di giornalisti guardoni”) sono anch’esse passate in secondo piano.

Quello che conta e che non è stato smentito per oltre due mesi dal sindaco (fino a ieri mattina e solo perché vi è stato costretto da una interrogazione inserita contro la sua volontà nell’ordine del giorno), è il risultato dell’incontro: se, cioè, fosse rivolto ad una collaborazione manifesta dei meloniani che in tutta Italia dicono peste e corna del PD e dei 5Stelle e che a Sulmona vanno con loro a braccetto. Si trattava di passare da un supporto semi-gratuito e clandestino all’inciucio vero e proprio con tanto di assessore e presidente del consiglio comunale da assegnare alla Fratellanza. Quanto ci sia di privato in una cena tra sindaco e consiglieri che si siedono nel lato sbagliato dell’aula del Palazzo è presto detto se si pone mente al famoso “patto della crostata” in casa di Gianni Letta nel 1997. D’Alema, Berlusconi, Marini e Fini tradirono gli impegni assunti con gli elettori e lo stesso Berlusconi ottenne una più morbida condotta dei comunisti camuffati (quelli che diceva di combattere) in cambio di una porcheria di riforme della Costituzione. Era una vicenda privata anche quella e parlarne era pettegolare?

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