SI E’ CONCLUSA LA MISSIONE CON L’IMPATTO SU SATURNO
15 SETTEMBRE 2017 – La sonda Cassini ha terminato oggi pomeriggio la sua missione di venti anni e si è dissolta nel pianeta Saturno, a un miliardo e quattrocento chilometri dalla Terra; prima che il centro scientifico della Nasa percepisse il segnale dell’impatto estremo sono trascorsi 89 minuti, tanto il tempo necessario a coprire questa straordinaria distanza. Cassini, dal nome di uno scienziato italiano del Seicento, ha ripreso in molte fotografie gli aspetti più interessanti di questo suo viaggio, che rievoca i nomi mitologici già conosciuti agli Antichi.
Un satellite di Saturno è Titano (sullo sfondo e quasi impercettibile nella foto in alto), una luna del grande pianeta agli estremi confini del sistema solare; a Titano fa riferimento Ovidio nel libro primo delle Metamorfosi: “Non c’era Titano che donasse al mondo la luce”; a Iperione, altro satellite di Saturno (nella foto in basso), si riferisce ancora Ovidio. Ma ancora torna alla memoria l’ammirazione di Publio Ovidio Nasone per ogni impresa che sollevasse l’uomo dalla sua condizione di… pedone affaticato sulla superficie terrestre per ambire ad imprese eccezionali come quella di Fetonte. E Ovidio avrebbe detto sicuramente, della sonda Cassini come ha scritto dell’ardimentoso Fetonte, “cadde, ma l’impresa fu grandiosa”.