Oltre agli impresentabili non si presenta nessuno

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 I PARTITI VECCHI BALBETTANO, GLI ALTRI NON PARLANO NEPPURE

3 FEBBRAIO 2013 – Per quanto siano impresentabili i candidati del Pdl che hanno non solo abbandonato, ma anche danneggiato il centro-Abruzzo con il voto epocale sulla soppressione dei tribunali, alle prossime “politiche” il PD rischia ancora di più degli avversari, perchè ha subìto una lacerazione talmente profonda da non poter essere rimarginata in tre settimane.

Si è alienati i voti di una grossa componente, che è confluita in Sulmona Democratica, per aver di fatto espulso il capo-corrente Mastrogiovanni in una contrapposizione di M (Mussari sì, Mastrogiovanni no) e alcuni esponenti storici che “si debbono ritenere fuori del circolo sulmonese” (come tuonò qualche mese fa il presidente del circolo). Del resto, a suggellare lo svuotamento del partito, è venuto il risultato delle “primarie” per la candidatura a sindaco.

Il partito non ce la fa, si rifugia in piccoli locali, si arrampica nelle presentazioni dei libri; potrebbero non bastare quintali di citrato a far digerire la candidatura di Giovanni Lolli che non solo ha votato pure lui contro il tribunale di Sulmona, ma che, dopo un imbarazzante rinvio a giudizio per favoreggiamento, ha lasciato che venisse applicata la prescrizione senza esercitare la facoltà di rinunciarvi e farsi giudicare. Pur se sostenuta da un corale appoggio di giornali e di intellettuali, Stefania Pezzopane potrebbe ripetere la figuraccia delle elezioni provinciali, quando aveva avuto dieci mesi di sfrenata “visibilità” per ogni cosa che diceva sul terremoto. Insomma, uno sbando totale, palesi contraddizioni, incapacità a resistere ai morsi delle “ali” che Monti aveva invitato a tagliare: Vendola mieterà, Ingroia morderà, qualche altro annuncio di Berlusconi sui rimborsi vari tramite semplice segnalazione del numero di conto corrente (per esempio: le indennità per la campagna militare dei piemontesi nel Meridione) farà il resto per erodere punti in percentuale.

Per non parlare, poi, delle elezioni amministrative di maggio: proprio la formazione ecumenica, alla quale Sulmona Democratica ha dichiarato di partecipare, non lascerà neppure una lisca di pesce cui attribuire il nome di PD, che peraltro deve accendere un cero se all’ultimo momento sono stati aggiunti a quella lista l’UDC e il PSI e, quindi, un vagone di bicarbonato non potrà far digerire un voto simile a chi (come quelli della destra storica e non della pseudo-destra berlusconiana) ha ancora il gusto di una politica che non sia fatta di tromboni e di cose peggiori. 

Insomma, se non facciamo una lista diversa non potremo votare a maggio; questo giornale, dal primo numero, ha preso l’impegno di non esprimere nessuna candidatura politica, a nessuna carica. Tocca ai politici (possibilmente non navigati) darsi da fare. Tempo c’è ancora, basta solo non cercare le scorciatoie del facile consenso e delle ammucchiate inconciliabili.

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