Endorsement di Legnini a Ranalli (per un suicidio politico?)

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DOPO LA SOPPRESSIONE DEL TRIBUNALE IL PARLAMENTARE PROPONE ALLEANZE

9 MAGGIO 2013 – Imbarazzante endorsement dell’on. Giovanni Legnini al candidato sindaco Peppino Ranalli: proprio ieri a Sulmona il sostenitore (e, tra breve, esecutore) della soppressione del tribunale di Sulmona ha detto che

Ranalli deve vincere, offrendo una alleanza proprio a Ranalli che, uscito vittorioso dalle primarie, si è visto spodestare dal Pd dal quale qualche settimana fa ha ricevuto la richiesta di rifare le primarie (un po’ come fa Berlusconi quando perde le elezioni, vedi alla voce “Politiche 2006″). Poi i vertici (senza base) del Pd sono intervenuti e i panni sono stati ritirati dallo stenditoio esterno per essere asciugati in casa (dopo il lavaggio urbi ed orbi).

A questo punto, se Ranalli vuole la nostra considerazione (lo riteniamo ancora un ottimo candidato sindaco) deve dire chiaro e tondo che quelli non sono legnini che fanno ardere il fuoco del centro-sinistra a Sulmona; ci vogliono ben altri tronchi. E soprattutto è meglio tenersi a distanza da chi ha soppresso il tribunale di Sulmona. Con chi demolisce Sulmona non si perde tempo neppure a bere un caffè, figuriamoci a fare strategie. A destra Di Ianni parte avvantaggiato perchè non deve prendere le distanze dall’altra Attila del centro-Abruzzo, Paola Pelino che ha concorso a strozzare il tribunale, mandare i cancellieri a L’Aquila e sbancare una intera classe forense dalle tradizioni centenarie (poi Sulmona si accorgerà cosa significa non avere più un tribunale) e per fortuna ha pensato a formare una lista suicida.

Quindi, a nostro avviso, Ranalli ha quarantotto ore di tempo per dire “No, grazie” a Legnini e ai suoi perdenti colleghi di partito. Se non lo fa, tradisce Sulmona e non ne merita i voti e sarà accusato di favoreggiamento politico nella devastazione della città.

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