GIZIO GENEROSO, MA FINO A QUANDO?

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GRAVE RIDUZIONE DELLA DISPONIBILITA’ DI ACQUA – E LE POMPE CHE CAPTAVANO DA FINE AGOSTO QUEST’ANNO HANNO COMINCIATO DA MAGGIO

27 SETTEMBRE 2024 – “Negli anni scorsi le pompe sono state usate da fine agosto in poi; quest’anno da maggio”. Sintetizza così la grave carenza di acqua dalle sorgenti del Gizio il sindaco di Pettorano, Antonio Carrara (nella foto). Non è la carenza che in alcune regioni d’Italia e anche in Abruzzo ha causato varie interruzioni nel flusso e la predisposizione di turni: si parla, infatti, di Pettorano e di un flusso di acqua sorgiva che ha del fantastico, se rapportato alle risorse di altri bacini imbriferi. E’ quella peligna una terra “gonfia di acqua”, come vuole la radice indoeuropea del latino Sulmo (Suel: gonfio (d’acqua), secondo il “Dizionario dei luoghi geografici” edito da UTET, 1990).

Ma Carrara non è in vena di inventare storie per dare importanza alle acque di Pettorano. Sono finiti i tempi delle battaglie, anche legali, che hanno contrapposto i grandi “produttori” di acqua ai grandi utilizzatori, tra questi ultimi in particolare i Sulmonesi. Non, per esempio, gli abitanti di Bugnara o di Pacentro, che infatti nella scorsa estate se la sono vista molto brutta ed hanno dovuto rinunciare alla continuità delle forniture.

Il livello della captazione è sceso profondamente e sta scendendo ancora” sottolinea il sindaco di Pettorano mentre fa gli onori di casa ad un gruppo di intrepidi del turismo ecologico che visita la zona degli antichi mulini. “Il prelievo dell’acqua, che è sostanzialmente forzoso, se protratto nel tempo contribuirà ad abbassare il punto di captazione. Non si potrà, alla lunga, contare su risorse illimitate e la prima cosa da fare è garantire la tenuta degli attuali acquedotti”. Vale a dire: riparare gli autentici colabrodo sui quali non si è intervenuti con opere strutturali da quasi cent’anni. La dispersione è rapportata direttamente alla quantità di acqua che dalle falde del Genzana raccoglie il bacino di tutto l’Altopiano delle Cinque Miglia.

Non è molto diverso il problema dell’acqua per irrigazione, sebbene sia passata la stagione nella quale se ne chiede di più, laddove per l’acqua potabile il consumo è abbastanza costante. “Occorre intervenire subito perché anche la chiara riduzione di precipitazioni, probabilmente dovuta a mutazioni climatiche, non si traduca in siccità, termine che da noi era sconosciuto“.

Se la immaginano i Sulmonesi una città turistica nella quale di notte si interrompe la fornitura di acqua come accadeva fino ai primi anni Settanta?

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