CENTINAIA DI VERBALI IN CORSO DI NOTIFICA PER I RESIDENTI DEL CENTRO STORICO CHE ESCONO DA UNA STRADA INVECE CHE DA QUELLA DESIGNATA NELL’AUTORIZZAZIONE – E ARRIVANO DOPO TRE MESI SENZA CHE NESSUNO ABBIA AVVISATO DEL CAMBIO LUNATICO
3 MAGGIO 2024 – Sono decine le notifiche di verbali di accertamento per i varchi della zona a traffico limitato (nella foto del titolo quello di Corso Ovidio) che in queste settimane anche ogni singolo residente al centro storico sta ricevendo per l’improvvisa decisione di sanzionare anche coloro che escono dalla ZTL senza rispettare il tragitto designato dal permesso. Se un automobilista, munito del permesso, usciva dall’inizio del Corso su Piazza Tresca invece che, per esempio, da Porta Sant’Antonio o da Via Giovanni Pansa, fino a gennaio non riceveva verbali; dopo, per ogni uscita deve pagare 95,60 euro; se si spiccia, cioè se paga entro 5 giorni dalla notifica, può pagare 70,70 e trovarsi contento. In questi importi sono compresi 12,60 euro di spese di notifica, che costituiscono un altro abuso, perché la notifica avviene “ai sensi della Legge 890/1982”, cioè secondo la normativa degli atti giudiziari. E per gli atti giudiziari ogni comune cittadino che voglia effettuare notifica deve provvedere obbligatoriamente indirizzando alla posta elettronica certificata se la persona che deve riceverla possiede un account di pec. Invece il Comune, senza neanche fare questa verifica, invia direttamente per posta e addebita. Tanto paga l’avversario (anzi, il nemico, a questo punto).
Un’amministrazione pubblica seria si ispira a due princìpi essenziali, nei rapporti con gli amministrati. Se per gli influssi della luna il sindaco o chi per esso decide che i percorsi nella ZTL sono vincolanti e chi ha avuto assegnata Via Solimo all’improvviso non può passare (anche) a Via Morrone, lo rende noto alla bacheca del cortile di Palazzo San Francesco, oppure sui “social” oppure attraverso i comunicati ai giornali (che spesso riguardano la protrazione dell’uso del riscaldamento e altre fregnacce del genere); meglio ancora, con un supplemento di segnaletica in corrispondenza dei varchi in uscita.
In secondo luogo, sempre secondo un principio di correttezza, notifica qualche giorno dopo l’infrazione rilevata, in modo che il destinatario diventi consapevole dell’ultima bestialità adottata e può adeguarsi. Nel caso che oggi fa inferocire i residenti, i primi verbali sono arrivati circa tre mesi dopo. Quindi chi era abituato a seguire un percorso (anche leggermente diverso da quello assegnato) ha seguitato per mesi a farlo, magari più volte al giorno. Sembra di rivedere scene dal film “Non ci resta che piangere”, con la pretesa di “un fiorino” per chiunque passasse alla dogana (nella foto in basso).
Tutto questo è indecente e rappresenta icasticamente quale rapporto con i sulmonesi l’amministrazione comunale ha inteso introdurre. Gianfranco Di Piero, casualmente anche sindaco, sa già come rispondere, addossando ogni responsabilità al comandante dei Vigili, come ha fatto nei confronti dei dirigenti (“degli uffici”, ha detto democristianamente) per lo sconcio dell’appalto delle mense. Lui sta al sicuro perché abita fuori dal centro storico e non guida neppure la macchina (quella a quattro ruote e neppure quella dell’apparato comunale). L’assessore al centro storico, per parte sua, è tutto preso a introdurre il nuovo regolamento che vieta di sputare per terra al centro storico. E sono soddisfazioni.
