LA CORTE DI CASSAZIONE ANNULLA PER LA SECONDA VOLTA UNA DECISIONE DELLA CORTE D’APPELLO E BOCCIA I PROGETTI ASSURDI DEL COMUNE
5 AGOSTO 2017 – La Corte Suprema di Cassazione ha annullato per la seconda volta una decisione della Corte d’Appello dell’Aquila sulla stessa controversia tra il Comune di Sulmona e l’associazione che gestiva un museo fotografico alla “Rotonda di San Francesco” (nella foto del titolo). I giudici della terza Sezione civile, con una ordinanza pubblicata giovedì, hanno rimesso alla Corte d’Appello di Campobasso le questioni proposte dalla associazione fin dal primo momento, cioè undici anni fa, quando il Comune agì con richiesta di provvedimento di urgenza per riottenere i locali concessi in comodato d’uso per venti anni. Sosteneva di dover costruire la copertura della Rotonda e non era disposto neppure a sgomberare provvisoriamente i locali di “Fotogramma” per ripristinare l’uso del museo una volta completato il progetto (che, peraltro, si trovava ancora alla fase di concorso di idee).
Con ordinanza di alcuni anni fa gli ermellini che componevano il collegio avevano ritenuto “disinvolte” le motivazioni in base alle quali la Corte d’Appello dell’Aquila ravvisava un bene da proteggere nella mera aspettativa di un finanziamento pubblico; oggi definiscono “anodine e prive di concludente significato” le considerazione della seconda sentenza emessa a L’Aquila in sede di primo rinvio. Riprendendo il contenuto della ordinanza che aveva già disposto un annullamento, i supremi giudici civili scrivono : “Dalla traccia così chiaramente ed analiticamente segnata si è discostata, in violazione dell’art. 384 cod. proc. Civ. la sentenza in questa sede impugnata”. Di qui il rinvio alla Corte molisana, perché valuti “circostanze decisive per l’apprezzamento della legittimità del recesso operato dal Comune”. Infatti la Corte aquilana “ha inoltre del tutto omesso la prescritta verifica sulla possibilità di praticare i lavori mediante una mera sospensione temporanea del rapporto contrattuale”.
Anche il Procuratore Generale, nel marzo scorso, aveva concluso per l’accoglimento del ricorso proposto da “Fotogramma”. Una disfatta su tutta la linea per il Comune, che, intrapresa l’azione di rilascio con il sindaco La Civita, l’ha confermata con gli altri sindaci Fabio Federico e con Giuseppe Ranalli. Ora, in base a quello che deciderà la Corte d’Appello di Campobasso, potrebbe essere chiamato a rispondere in termini di gravi danni per la infondatissima azione proposta e potrebbe vedersi costretto a ripristinare il comodato pattuito.