LA VERITA’, VI PREGO SUL BLIND TRUST

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VOCI INSISTENTI SU UNA QUERELA DI ALESSANDRO MARGIOTTA, STEFANIA SANTARELLI E AUGUSTO SOPRANO – LA FEBBRILE CONSULTAZIONE DELLA PEC E I PRECEDENTI DI FRANCO PINGUE E VINCENZO MARGIOTTA LA GRANDE SFIDA DI ANTONELLA DI NINO

4 MAGGIO 2025 – Ancora ieri una cortese avvocata, ammirando l’ardire di questa testata a riferire la verità, ci ha chiesto conferma sul fatto che Alessandro Margiotta, Stefania Santarelli e Augusto Soprano ci hanno dato querela per quello che abbiamo scritto sul “blind trust de noantri”, cioè sulla società costituita da Stefania Santarelli e Francesca, la figlia di Augusto Soprano qualche mese prima dell’acquisto a prezzi stracciati di un immobile messo all’asta perché i proprietari non pagavano. Ogni giorno, quale primo atto del nostro vivere, consultiamo la casella di posta elettronica certificata e aspettiamo che la Procura della Repubblica ci mandi una informazione di garanzia, ma niente. Ogni mattina è una delusione, pensando a quello che potremmo dire nel corso di un esame condotto come si deve dal nostro stesso avvocato.

Ora sono passati pure i canonici tre mesi dalla pubblicazione della notizia, vera, e possiamo contare solo sul gap che ogni Procura può avere tra la presentazione di una querela e la comunicazione al reo. Che vada a finire come le altre due querele ricevute in 53 anni di attività giornalistica? l’una proposta da Franco Pingue per Domenico Susi nel 1975 e l’altra da Vincenzo Margiotta, due o tre anni fa? Tutte e due ritirate prima che il giudice si pronunciasse: nella prima, la rinuncia l’accettammo perché dovevamo arruolarci tra gli ufficiali in Finanza per il servizio di leva (quel servizio obbligatorio che i maschietti dovevano fare appena laureati, mentre le femminucce preparavano i concorsi e i “riformati” a suon di mazzette scavalcavano i coscritti in cerca di lavoro) e Gianni Letta direttore del Tempo mandava circolari per salvaguardare addirittura la “libertà del direttore”; nell’altra, non accettammo un fico secco e il giudice assolse con ampie motivazioni da far arrossire il denunciante.

Ora di diverso c’è che Antonella Di Nino, ci dicono compagna di Augusto Soprano, ci ha tolto il saluto. Ma, invece di togliere il saluto, non potrebbe smentire che l’augusto è amministratore della società che ha acquistato una palestra di 700 metri quadrati al centro di Sulmona al prezzo di 50.000 euro? La verità, vi prego, sul blind trust di presidente e vice-presidente di una banca di credito cooperativo che ha nel suo scopo principale la mutualità.

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