CHIAMATA ALLE ARMI PER LA TUTELA DELLA RAGIONI DELL’ABRUZZO INTERNO – FAVOLETTA PER CONSERVARE I PRIVILEGI DEL CAPOLUOGO PERSO TRA LE MONTAGNE
19 GENNAIO 2025 – E’ in discussione lo spostamento della sede della Corte dei Conti dall’Aquila a Napoli. La decisione è prevista dalla proposta di legge A.C. 1621 in materia di giustizia contabile in discussione in questi giorni in Parlamento.
Sul tema interviene Enzo di Natale, responsabile della provincia dell’Aquila per la sezione abruzzese dell’associazione di comuni Autonomie locali italiane: “Assistiamo ormai da anni al progressivo svuotamento del nostro capoluogo regionale, da parte di ogni livello istituzionale. L’Abruzzo è una regione plurale, chiediamo l’apertura di un dibattito regionale aperto sulla strategia per l’Abruzzo interno, ormai è un tema non più rimandabile. Dai piccoli comuni, anima identitaria della nostra regione, al tema dello spopolamento, fino a quello dei grandi poli economici, industriali, culturali trainanti per la nostra provincia, si percepisce ormai una generale rassegnazione ad un lento declino. Dopo l’iniziativa dei consiglieri del Comune dell’Aquila, si è aperto un dibattito, chiediamo di allargarlo per affrontare sotto una prospettiva più ampia la questione di una strategia per L’Aquilano e per l’Abruzzo intero. Noi come ALI Abruzzo, siamo a disposizione”
Occorre intendersi sul significato del “servizio” che gli uffici dello Stato debbono rendere al territorio: se, cioè, debbono agevolare l’accesso degli amministrati o, se, invece, debbono conservare equilibri e dimensioni che furono decisi alcuni secoli fa, con la delimitazione delle province, dei distretti, dei circondari. Una Corte dei Conti a L’Aquila non è utile per l’Abruzzo, che è proiettato verso la costa; gli stessi aquilani, poi, hanno svuotato il territorio interno, cioè quello che non affaccia sulla costa ed hanno accelerato il processo di cannibalismo dopo il terremoto del 2009, disegnando un cratere sismico funzionale al definitivo affossamento di realtà come Sulmona (il cratere arriva a Popoli, evita Sulmona e Pratola e riprende a Bugnara: una beffa). Sotto il profilo delle scuole di livello universitario non hanno lasciato una facoltà che fosse una a Sulmona, oppure hanno lasciato meno che briciole ad Avezzano. Sotto il profilo dei servizi, stanno cercando di evitare la Marsica dai collegamenti ferroviari tra Roma e l’Adriatico. Quanto agli uffici giudiziari, ci si deve chiedere quanto serva al resto della regione una Corte d’Appello che sta nell’angolo estremo a nord-ovest del territorio. E, di conseguenza, quanto serva al resto della regione una Corte dei Conti che sta nella stessa città. Alla Marsica, alla Valle Peligna, al Vastese, alla Val Pescara, a Lanciano, starebbe meglio una Corte d’Appello con sede a Roma, piuttosto che una che, secondo un progetto recente, dovrebbe andare ad Ancona. Questa chiamata alle armi per difendere le aree interne ha il sapore di una opportunistica richiesta di solidarietà, che oltre tutto ha il grave difetto di tendere a conservare uno stato delle cose assolutamente negativo per l’equilibrio stesso della Regione. Un capoluogo come quello aquilano, attualmente, serve solo a soffocare le giuste aspirazioni di Pescara, che, rispetto al XVII secolo (quando fu istituita la struttura amministrativa provinciale dell’Aquila) è cresciuta e merita di avere un aeroporto consono alle esigenze della regione che vi gravita; un porto che possa essere concorrenziale a quello di Ancona; una città che ha già una stazione degna di questo nome, al posto di un casello dove ogni giorno fermano poco più di una decina di littorine a nafta. Questo richiede una regione proiettata al futuro. Che una Corte dei Conti favorisca lo sviluppo del territorio è autentica presa in giro.
Nella foto del titolo la Corte Costituzionale: potrebbe servire alle aree interne istituire una sezione staccata a L’Aquila?