Mascia manda libri a Chieti per salvare Pescara

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E FEDERICO POTREBBE MANDARE ENCICLOPEDIE… MA L’ATTUALITA’ E’ UN’ALTRA COSA

10 LUGLIO 2012 – Il sindaco di Pescara si dice sorpreso dell’ipotesi di annessione della provincia di Pescara a quella di Chieti e parla di vendetta dell’antica città teatina; ma annuncia che non potrà mai essere così e si proclama  pronto a mandare un libro al suo collega di Chieti perchè si documenti sulla storia della città adriatica.

 

Se fosse questione di libri, il sindaco di Sulmona ne potrebbe mandare cinque insieme al suo collega dell’Aquila: tanti sono quelli che costituiscono, per esempio, “La Città di Sulmona” di Francesco Sardi de Letto, per dimostrare glorie passate e radici millenarie. Ma abbiamo il sospetto che non servano a nulla. Pescara può dirsi fortunata se la riforma delle circoscrizioni giudiziarie (cosiddetta soppressione dei tribunalini) è stata rapportata alla data del 30 giugno 2011, quando sicuramente la città di D’Annunzio era ancora capoluogo di provincia: altrimenti, a rigore, avrebbe perso pure il tribunale e non solo la provincia. Il fatto è che se L’Aquila ha avuto il terremoto, Pescara ha avuto ed ha una classe politica peggio che terremotata, visto che non riesce a farsi assegnare la Corte d’Appello quando tutti gli indici di produttività giudiziaria, di popolazione, di collegamenti autostradali, ferroviari e aeroportuali fanno propendere per uno spostamento logico e quasi naturale.

La storia e i libri di storia, ogni tanto, lasciamoli nelle polverose biblioteche e portiamo gli argomenti attuali, anzi addirittura futuri.

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