Al PD è sfuggito un dissesto

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DELUSIONE NELLA SINISTRA PER IL CONIGLIO DAL CAPPELLO DI FEDERICO

27 OTTOBRE 2012 – Il PD è quasi indignato per il fatto che il bilancio possa passare anche senza l’aumento ulteriore dell’IMU (quello che porterebbe l’aliquota a 1,5% sulle seconde case); cioè che il Comune non vada in dissesto anche senza spremere i sulmonesi.

Sembra quasi che il Pd rivendichi il merito di aver fatto scovare a Federico & Co i soldi che erano già nelle casse e che sarebbero stati destinati ad altre cose, magari in vista della campagna elettorale. Ma il Pd fornisce questa chiave di lettura in alternativa a quella di pensare ad un intervento magico del sindaco, come dire: “Visto che il sindaco non ha poteri magici, l’unica giustificazione a questo cambio di rotta è che i soldi c’erano ed erano imboscati”. Con lo stesso ragionamento, si potrebbe dire ad un disgraziato di padre di famiglia, sull’orlo del suicidio per un pignoramento di Equitalia e che si va a spezzare la schiena a pulire i bagni pubblici di notte per incrementare lo stipendio di fame del lavoro di giorno, che la soluzione c’era anche prima e che non l’ha trovata perchè si voleva riposare di notte.

E’ una concezione strana della straordinarietà e di quello che si può e deve fare quando la nave sta per affondare. Sarebbe il caso di non dimenticare che ad allargare le spirali della spesa pubblica sono sempre stati i partiti di sinistra, ma non tanto quelli che volevano “la fantasia al potere” (chè quelli purtroppo si sono estinti al primo impatto con la realtà), quanto quelli che hanno cercato di conquistare il consenso dei ceti improduttivi essendo finita la vendemmia di voti tra operai e contadini ed essendo manifesto che con quei numeri, pur non trascurabili in quantità e moralmente qualificanti, non si conquistava Palazzo Chigi.

Allora il PCI ha cominciato ad allisciare il pelo ai tipi che molto bene erano descritti nel film di Nanni Moretti “Ecce bombo” (Ma tu che lavoro fai? “Leggo, teatro, cinema”; Ma concretamente? “Faccio cose, vedo gente”) accettando un parassitismo che con la classe operaia non aveva neanche un “interfaccia”, come si dice adesso. Consensi che non hanno permesso di arrivare democraticamente al potere e che hanno inquinato la sinistra con i voti di gente che non si spezza la schiena a fare non solo il doppio lavoro, ma neanche il primo. Questo è il problema dell’Italia di oggi; non di indignarsi perchè un sindaco trova rocambolescamente i soldi che fanno quadrare un bilancio.

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