OGGI LA MESSA DEL VESCOVO ALL’ANNUNZIATA
23 APRILE 2022 – Alle 9,30 nella chiesa dell’Annunziata il vescovo mons. Michele Fusco celebrerà una messa nel corso della quale rivolgerà un saluto agli scouts per il centenario della fondazione “del primo gruppo scout d’Abruzzo aderente all’A.S.C.I. (Associazione Scautistica Cattolica Italiana), il Sulmona 1°(Fides Intrepida) che venne ammesso, con matricola n.175, in data 7 febbraio 1922, avente sede in Corso Ovidio, n.69. Tra i promotori furono Cristoforo Incani e Armando D’Amato, Luigi Morticelli” come ricorda Rino Di Fonzo, che richiama la recente pubblicazione edita da Portofranco “Lo scautismo cattolico in Abruzzo e Molise”. Alle ore 11, nel cortile del Palazzo dell’Annunziata, i partecipanti “rinnoveranno la promessa“.
Il movimento ha assunto nel tempo profondi connotati anche con radicate espressioni locali, legate alla personalità di promotori e capi. L’identificazione con la caratteristica divisa, un forte senso di appartenenza e il rispetto di una stretta gerarchia ne hanno segnato il successo soprattutto negli anni Sessanta, almeno in ambito peligno, quando si svolse all’Incoronata il grande “San Giorgio” regionale. Poi il Reparto si coniugò con l’avventura dei Missionari Comboniani, dalle forti tinte spirituali e ideologiche, che trasferivano in secondo piano la preparazione formale, ma si attenevano ai valori dell’incontro intorno al fuoco e all’inteso scambio comunicativo e subì più di uno sconquasso nella dissonanza dalle gerarchie ecclesiastiche. Per qualche anno, invece di insegnare i vari tipi di nodi, i “Capi” cercarono di sciogliere quelli dell’età della metamorfosi.
Nelle tempeste della crescita, tra brufoli inattesi e ormoni in subbuglio, l’”appartenenza” ha aiutato molto, anche a non subire il trauma della leva militare. E chissà che non sia stato questo lo scopo principale di Robert Baden Powell, nella foto del titolo (che poi si è scoperto essere stato una spia britannica che faceva finta di collezionare farfalle per nascondere segreti militari), al di là dell’impegno del più forte che deve aiutare il più fragile, che pure era un bel programma quando il codice penale non puniva ancora lo stalking.