IL VELENO ENTRA DALLE FINESTRE

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INTOLLERABILE SITUAZIONE NELLA FRAZIONE DELLE MARANE – E LE FAMIGLIE CONTANO I MALATI DI CANCRO

5 DICEMBRE 2023 – Le famiglie contano il numero di quelli che, nell’ambito della parentela, si trovano a lottare contro forme tumorali più o meno aggressive. Le finestre non sempre si possono aprire per rinfrescare gli ambienti: in certi giorni, infatti, l’aria che entra è pestilenziale, certamente più pesante e quasi disgustosa di quella che dovrebbe uscire. I progetti per aggiungere nuovi vani alla casa, per iniziare nuove coltivazioni nell’orto, vengono accantonati.

E’ questo l’assetto nuovo della zona pedemontana del Morrone, quella non molto distante dalla discarica di Noce Mattei.

Adesso i residenti hanno sospeso anche le proteste più eclatanti: non sono servite a nulla. Ora la notizia è un’altra: sono le percentuali di tumori che hanno attaccato le famiglie di chi abita alle Marane e il silenzio è diventato grave come quello che avvolge i drammi irrisolvibili. I conferimenti di ogni genere di rifiuti non vengono ridotti; anzi. Le giornate caratterizzate dall’aria irrespirabile sono cresciute di numero e gli odori si sono fatti più fitti, pungenti. Quei residenti contavano sulla controprova dei monitoraggi dell’aria, ma da anni aspettano. Tutto quello che le autorità hanno espresso su questo fronte sono le perplessità sul nesso diretto e conclamato tra i casi di tumore e le emissioni della discarica di Noce Mattei. Del resto, queste riserve venivano avanzate anche per la discarica di Bussi, la più grande d’Europa; e i più cocciuti, o più semplicemente quanti avevano interesse a questo nuovo negazionismo, hanno detto fino a ieri che non era dimostrato che i cancri alla vescica fossero diretta conseguenza dei molteplici acidi che vagavano nelle Gole del Pescara, tutto intorno al viadotto autostradale e alla ferrovia.

I monitoraggi dell’aria si farebbero in poco tempo: anche quelli più rigorosi non richiedono lunghe attese per essere asseverati e convalidati. Il problema è che non si ha conferma che siano mai iniziati. Una controdeduzione che è stata sventolata a proposito di questa situazione allarmante è quella delle compensazioni economiche, peraltro improvvisamente interrotte, con decisione unilaterale del Cogesa. Ce ne siamo occupati in altri servizi per segnalare tutta l’ipocrisia che la sostiene. A non dire altro, non sono mai stati diffusi dati attendibili circa la destinazione che di tali compensazioni è stata fatta e, quindi, si può dedurre che sono finite nel calderone generale dei deficit del Comune. Quindi, non saranno di nessuna utilità per prevenire, men che meno per impedire, l’aggravamento della qualità dell’aria. La qualità delle acque, poi, non si prova neppure a verificarla. Eppure la faglia delle Marane è quella più ballerina della Valle Peligna, quella che spacca ogni tipo di coibentazione delle discariche e potenzialmente fa assorbire il percolato di lunghi anni di depositi.

Sempre di più, nelle giornate di vento che una volta portavano gli odori delle prime nevicate oppure dei mosti d’autunno, le finestre si tengono chiuse. Ma quasi sempre non basta.

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