Per il Bimillenario non paga neppure Pantalone

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LO SFORZO DI PELINO E PEZZOPANE PER UN ANNO NON SUPERA IL COSTO DI UNA CENA DELLA PERDONANZA

5 MAGGIO 2017 – Le senatrici Pelino e Pezzopane gioiscono perché il loro disegno di legge unificato ha superato un vaglio della Camera dei Deputati;

una aveva prospettato un finanziamento di otto milioni per il Bimillenario di Ovidio, l’altra di cinque o sei. Adesso si accontentano di settecentomila euro e dicono che è un bel risultato; che sì, si poteva fare di più, ma comincia ad andar bene; che, invece di niente…

Siamo a 350.000,00 euro per ogni annata, perché, dicono, il finanziamento (che non è stato neanche approvato, ma solo calendarizzato e munito di un parere) si deve “spalmare” in due anni (se avessero letto Ovidio, avrebbero evitato questi termini da Nutella). Cioè per il Bimillenario della morte di Ovidio si spenderà per ogni anno più o meno quanto si spendeva per la famosa cena al Palazzo della Regione per l’apertura della Perdonanza: un avvenimento da crapule di ogni ente e istituzione, che voleva evocare, forse, lo sfarzo delle corti, compresa quella papale, contrastato proprio dall’eremita del Morrone.

Ai tempi d’oro della Perdonanza, anche dopo lo spauracchio di “mani pulite”, si narravano scene spettacolari, riguardo a questi pranzi. Superavano in quanto a sprechi quelli di Villa Farnesina lungo il Tevere, quando al termine dei gozzovigli si buttavano le stoviglie d’oro nel fiume: con la differenza che i principi astuti facevano credere che tutto andasse perduto, ma avevano sistemato robuste reti sott’acqua per riprendere tutto la mattina successiva, mentre a L’Aquila  pare che i residui pantagruelici si ritrovino ancora rovistando tra le macerie del terremoto. Tanto pagava Pantalone. Adesso Pantalone, per il Bimillenario di Ovidio, rivede oculatamente i suoi conti e non paga a pie’ di lista. Anzi, proprio non paga. Tanto, Ovidio era di Sulmona… 

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