2 LUGLIO 2015 – Suoni di trombe e dichiarazioni roboanti: vengono convocati i sindaci del comprensorio.
Cose grosse, in una crisi generalizzata. Presente TG3 Regione, che si precipita: dunque c’è una svolta in vista, più coinvolgente di quella di passare alla provincia di Pescara (e infatti il TG3 nulla disse e nessun microfono resse). Ranalli è categorico: il passato è ormai passato e la Val Peligna potrà contare su questi fondi; che vanno però progettati, onde evitare dispersioni.
Però: che saggezza.
Ma a quanto ammontano ‘sti fondi? Cinque milioni di euro. Mah: saranno cinque miliardi. No: sono proprio cinque milioni. Cioè, per decidere o soltanto studiare la destinazione di fondi che consentirebbero di comprare un paio di appartamenti e un attico a Corso Trieste a Roma, si convocano i sindaci di tutto un territorio? E che svolta è? Ora oltre che spogliati del tribunale dobbiamo apparire pure straccioni? Il Parco Nazionale della Majella con cinque milioni di euro ci organizza a mala pena un trasferimento di camosci sul Sirente (crudeltà da segnalare alle associazioni protezionistiche) e un’autopsia per un orso morto; Chiodi ci poteva andare qualche volta in più in albergo vicino al Pantheon; qualcun altro alla Regione ci poteva comprare una villa ai Colli e doveva però contare sulla zia che gli pagava la spesa in modo da non fargli fare operazione bancaria alcuna sulla quale si intestardisse la Finanza. E a Sulmona si suonano le trombe? Destino da trombati.