Premio a Magris perchè dice la verità

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L’IMPERATIVO ETICO DI SOCRATE APPREZZATO, CHI LO DIREBBE, ANCHE A L’AQUILA

29 NOVEMBRE 2016 – Giovedì alle ore 16 il prof. Claudio Magris riceverà a L’Aquila il “Premio  Socrates Parresiastes”, che la confraternita aquilana di devoti di Sant’Agnese riserva ogni anno ad una personalità partecipe e protagonista del metodo della “parresia socratica”: dire sempre, prima di tutto, la verità e solo dopo questa premessa dire il resto. Finora il riconoscimento è andato a Remo Bodei, Carlo Azeglio Ciampi, Bruno Forte, Fabio Capello ed ha avuto una parentesi lunga di sospensione negli anni successivi al terremoto del 2009. Secondo i “devoti” di Sant’Agnese occorre “dire il male”, nel senso di indicare il male, e non “dire male”, cioè evitare la maldicenza.

Non sarà casuale che il premio sia stato sospeso dopo il terremoto. Sarebbe stato necessario dire perché le case in cemento armato a L’Aquila sono state costruite contro ogni evidenza scientifica, tanto che la città è stata collocata nella seconda categoria della scala di evidenza sismica della legge del 1962. In quel caso nessuno ha detto “il male”; e non lo si dice neanche adesso. Ma la scelta su Claudio Magris non può non rincuorare: si è in presenza di persona che non guarda a confini e steccati quando deve compiere un’analisi. E i suoi libri lo dimostrano; non ha paura di affrontare i temi della morte e di riconoscere l’assolutezza della eticità dell’Uomo nell’atteggiamento davanti al suo destino. Non avrebbe scritto del crepuscolo di un impero come quello austro-ungarico con i toni che ha usato. I suoi personaggi non sono mai descritti come eroi; ma lo sono e meritano più considerazione perché sanno esserlo nella quotidianità. Sono le scelte del loro spirito a renderli immuni dalla mistificazione e, quindi, a proporli come realizzatori della parresia socratica.

E il coraggio di Magris si manifesta anche e proprio nella quotidianità: nell’impegno politico che lo ha portato a candidarsi al Senato con una sua lista e ad essere eletto; che lo ha portato a soccorrere qualsiasi battaglia venga sostenuta in nome dell’etica e della verità. Magris ha sempre espresso il suo interesse di letterato per Sulmona e per le opere di Publio Ovidio Nasone ed ha espresso sostegno al “Vaschione” per la battaglia nella salvaguardia dell’immagine del Poeta anche dalle volgari strumentalizzazioni commerciali con la collocazione di una corona di aglio sulla sua statua in Piazza XX Settembre e nella sua città natale.

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