12 NOVEMBRE 2011 – In seguito alle dimissioni del presidente del Consiglio dei Ministri, è stata rinviata a data da stabilirsi (probabilmente in primavera) la cerimonia di intitolazione di una strada ai “Martiri di Cefalonia – Divisione Acqui”, nella quale era previsto
l’intervento del sottosegretario alla Difesa, Crosetto.
Rivivrà uno degli episodi più bui della seconda guerra mondiale, la vera e propria mattanza di soldati trovatisi nell’abisso dell’isola greca all’indomani dell’armistizio sottoscritto senza neanche mettere in conto dell’assurdo destino di milioni di italiani in tutto il mondo. Una mattanza realizzata da altri soldati che fino a qualche giorno prima facevano parte dello stesso “asse d’acciaio”. “E’ una vergogna vedere come si comportano i soldati tedeschi” annotava un tedesco, alpino in forza ai reparti della Wehrmacht proprio a Cefalonia, Waldemar Traudmann. I diari dei militari tedeschi furono pubblicati per la prima volta nel 2001 dal quotidiano “Sueddeutsche Zeitung”, che sottolinea come fosse pervenuto solo l’ordine di disarmare gli italiani e invece fu realizzato “un eccidio paragonabile solo al massacro compiuto dai russi a Katyn”. Un nazista di origini austriache, il caporale Alfred Richter, racconta : “Fucilati, trucidati e calpestati con gli scarponi da montagna: così giacevano ai loro posti gli uomini addetti all’artiglieria. Uno, con il corpo squarciato e sanguinante respira ancora, un altro ha il cranio spaccato in due…”.
Tra i morti di Cefalonia, il ten. Ciancarelli, originario di Scanno, ufficiale della Guardia di Finanza, al quale è intitolata la caserma delle fiamme gialle dell’Aquila; e il finanziere Petrella di Pratola Peligna.
A ricordare il sacrificio di quegli italiani sarà proprio la strada davanti alla caserma “Cesare Battisti”, dove per tanti decenni è stato ospitato il 17° Reggimento Fanteria Acqui (“Aequensem legionem time!”), dal 1975 ridotto a Battaglione San Martino e poi sostituito dal “Battaglione Abruzzi”.
Uno dei migliori comandanti del reparto, il gen. Italo Giammarco, è oggi presidente della “Associazione nazionale del Fante” di Sulmona e inizia il suo appello con l’appassionato ordine : “Fanti di Cefalonia, adunata!”. Nel dare l’annuncio della intestazione della strada, Giammarco sottolinea : “E’ la sudata vittoria di un lungo, a volte tempestoso impegno da parte di questa sezione. Viva i fanti giallo-neri!”.