PER LA RACCOLTA DI FONDI DESTINATI AL RESTAURO DELLA CAPPELLA MAZARA
7 NOVEMBRE 2015 – Girava intorno alla Cappella Mazara una misteriosa dama bianca;
l’avrebbe vista qualcuno, forse più spaventato che incuriosito, sul far della sera e non solo una volta. Poi c’erano i racconti dei ragazzi ardimentosi che si lasciavano chiudere nel cimitero rimanendovi anche dopo il suono della sirena alle cinque del pomeriggio, per vivere il brivido di stare nello stesso perimetro di tanti morti, ispirati ai canti di Ossian. Oppure le ragazzette che non resistevano alla tentazione di andare a sbirciare nei lucernai del grande ossario e tornavano stravolte a casa, dove rimanevano mute e senza mangiare nulla a cena.
E poi la favoletta di un uomo che girava tutto lacero per la città di giorno e di notte si andava ad adagiare in un loculo, forse solo per lenire i tormenti di uno spirito deviato, per trovare pace in anticipo. E poi ci sono le storie vere: come quella di una intera recinzione in ferro battuto divelta senza che nessuno avesse visto niente, neanche entrare e uscire un autocarro. Tra le storie vere, questa è la più dolorosa perché chi ha preso quella cancellata ha lasciato spoglia e triste la splendida cappella del Barone Mazara. Insomma, c’è materiale sufficiente per organizzare una visita guidata al cimitero una settimana dopo la ricorrenza, quando le tombe sono ancora intatte con i fiori rinnovati. L’ha pensata l’Archeoclub di Sulmona e collabora il Rotary Club, che sta raccogliendo i fondi per restaurare proprio la Cappella Mazara. Non si potrà incontrare nessuna dama bianca, alle 10 di domani mattina, domenica, ma gli spunti per parlare di personaggi e storie fantastiche di famiglie estinte non mancano mai, in un cimitero.
Nella foto: il monumentale viale di cipressi quando stavano in perfetta forma, quarant’anni fa.