A PRATOLA I GRILLI NON DIVENTANO MARCHESI

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ANDREA GEROSOLIMO ESCE MOLTO RIDIMENSIONATO DALLE ELEZIONI COMUNALI

12 GIUGNO 2017 – Con una vittoria netta, forse superiore alle aspettative, l’avv. Antonella Di Nino ha raggiunto il podio da sindaco di Pratola Peligna.

Emerge dalle urne il dato sorprendente della completa debacle dell’area che sosteneva l’ex sindaco Antonio De Crescentis, che ha chiuso la lunga parentesi di amministrazione senza un successore. Si infrange nella cittadina del Santuario il progetto dell’assessore regionale Andrea Gerosolimo di conquistare la Valle Peligna attraverso la candidata Tomassilli dopo aver applicato la strategia di collocare sue prestanomi a Sulmona e a Prezza; e probabilmente si infrange con questa sonora batosta anche l’aspirazione di mettere il cappello sulla Banca di Credito Cooperativo.

Il segnale dato da Pratola conferma l’impostazione che i pratolani hanno impresso alle scelte sulle proprie amministrazioni: votare per i candidati che abbiano autonomia rispetto ai personaggi che bussano alla porta per relegare la cittadina al ruolo di affluente. Pratola ha sempre scelto in controtendenza rispetto al centro-Abruzzo; e le volte che non aveva un candidato forte ha preferito il commissariamento, diventata la regola negli anni Settanta e Ottanta.

E’ anche vero che la prudenza ha indotto per esempio Franco La Civita nell’epoca di maggiore successo a non tentare operazioni del genere di quella che con disinvoltura Andrea Gerosolimo ha allestito in questi mesi, dopo che i sulmonesi gli avevano dato carta bianca portando a Palazzo San Francesco una persona che non aveva alcuna esperienza e addirittura era sconosciuta ai più. Ora l’onda di riflusso scompaginerà tutto il fronte eterogeneo che l’assessore regionale ha rabberciato all’indomani dello schiaffo inferto al suo mentore, cioè proprio quel Franco La Civita che lo rincorre per vicoli e campagne di Sulmona sentendosi tradito dal giorno successivo alle “regionali” di tre anni fa quando, dopo averlo fatto eleggere, cercò di costituire un comitato di persone libere per dettare (in ritardo) le regole della sua missione all’Emiciclo.

Probabilmente sull’esito delle elezioni di Pratola ha influito la disastrosa esperienza della sindaca teleguidata da Gerosolimo a Sulmona, impantanata nella “campagna contro gli ordini professionali” per l’assoluta carenza di risposte alle esigenze della ricostruzione ed anche destabilizzata dalla vicenda dei dipendenti delle cooperative che le hanno tenuto occupata l’aula consiliare per più di un mese. L’empasse è stata superata solo attraverso la soluzione del consigliere regionale Petrucci verso il quale era stato proclamato l’ostracismo e Gerosolimo pretendeva di non farlo neppure entrare a Sulmona.

Del resto, circolava a Pratola la frase: “Se vuole amministrare come ha fatto in quest’anno a Sulmona…”

Al di là di sottili analisi politiche, va pure considerato che difficilmente Pratola è disposta a farsi mettere il giogo “da uno di Prezza” e del resto, il nonno di Gerosolimo, Uberto Iorii, non potè mai andare oltre la gestione di un ente minore, pur se collocato nella cittadina del Santuario, il “Consorzio di bonifica Canale Corfinio”, e fu ossequioso affluente di Lorenzo Natali.

Tradotto in termini concreti, il disco rosso rimediato da Andrea Gerosolimo a Pratola gli impedirà, tanto per fare un esempio, di introdurre un divieto di sosta nella piazza principale per poi parcheggiare parlottando con la sindaca come ha fatto qualche settimana fa a Sulmona; oppure di far evacuare un intero palazzo, Palazzo Mazara, senza un minimo straccio di motivo, solo per sentirsi un po’ il Marchese del Grillo. A Sulmona purtroppo queste cose vengono tollerate da una opinione pubblica sonnecchiante; a Pratola è un po’ difficile che chi si mette in testa i grilli diventi marchese.

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