MEGLIO TORNARE AL VERDE

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VARIANTE DELL’AREA INDUSTRIALE  CON UN PREMIO PER IL COMMERCIO

9 GIUGNO 2017 – “Esprimo soddisfazione per la recente adozione dal Consiglio provinciale della Variante alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Territoriale del Nucleo Industriale, che costituisce il più efficace esempio di concertazione del Comune con gli attori del territorio e con la Provincia dell’Aquila per un uso moderno e flessibile degli strumenti premiali e delle destinazioni d’uso. In un contesto ormai avvilito da una consolidata de-industrializzazione, grazie anche alle concrete proposte ampliative del Comune portate all’attenzione della Provincia in una serie di incontri tecnico – politici, sul testo di base dalla stessa redatto, si otterrà, alla conclusione del procedimento di pianificazione, un pervasivo processo di rivitalizzazione dell’area. L’aspetto innovativo e rilevante del provvedimento riguarda la possibilità di inserimento – in ogni lotto – di un esercizio commerciale di vicinato, la possibilità di realizzare, nelle aree con destinazione già commerciale, strutture di vendita fino a 25.00 mq, alla possibilità di ampliare gli edifici esistenti secondo le premialità ammesse dalla L. n. 49/2012, e la possibilità di inserire, in tutti gli edifici esistenti, le destinazioni oggi sostanzialmente contenute nel vigente art. 5 bis, ammissibilità in precedenza prevista solo per gli edifici ricadenti nelle zone industriali”. Lo afferma l’Assessore comunale all’Urbanistica Mariella Iommi “Voglio ringraziare la Provincia dell’Aquila per l’attenzione e l’apertura con cui ha saputo accogliere e calare le nostra proposte, attuando non nella forma, ma nella concreta sostanza, un reale processo di copianificazione, valorizzando, attraverso di esso, le istanze più vicine alla collettività territoriale. Apprezzamento” conclude l’Assessore “per il lavoro svolto in sinergia con la Dirigente dell’Urbanistica del Comune di Sulmona, la quale ha supportato tecnicamente l’intero percorso che ha portato, in collaborazione con la Provincia, all’adozione della Variante”.

Fin qui l’assessora.

Se può essere interessante una nostra opinione, confermiamo quella, negativa, che esprimemmo quando a questo obiettivo mirò il sindaco Fabio Federico. L’area di sviluppo industriale di Sulmona fu realizzata con autentici soprusi ai danni dei piccoli proprietari, per lo più contadini. Furono pagati indennizzi di fame (anche mille lire al metro quadrato), con la giustificazione che questi sacrifici dovevano servire allo sviluppo di tutto il centro-Abruzzo. Chi propose opposizione davanti ai giudici ottenne anche sette volte quello che il Nucleo offriva; gli altri hanno subìto. Per non parlare di quelli che, avendo ottenuto informazioni non accessibili a tutti, hanno fatto incetta di terreni sui quali gli indennizzi sarebbero stati più che interessanti, anzi decisamente da affare.

Che adesso un patrimonio del genere si volga a beneficio di attività delle quali nessuno sente la mancanza, come quelle commerciali, sembra quasi beffardo.

L’area industriale, costellata di sinistri capannoni decadenti e in alcuni casi veri pericoli pubblici, deve essere restituita a verde, tramite i costi che faranno capo alla comunità nazionale come in qualsiasi altra emergenza (chiedere a L’Aquila per sapere). La città deve riconquistare i suoi spazi per ri-progettarli, implicitamente facendo ammenda delle scelte sconclusionate fatte dallo “sviluppo industriale” che abbiamo conosciuto con gravissime delusioni. Alla “de-industrializzazione” si risponde prendendone atto fino in fondo, cancellando alle fondamenta un periodo oscuro.

Meglio un prato di un cumulo di rottami o superflui centri commerciali, negozi, “sturilli”.

Nella foto accanto al titolo un ulivo nel cortile della palazzina del fu Consorzio per il Nucleo di sviluppo industriale

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