INTANTO IL SINDACO NON MUOVE UN DITO PER LA MANUTENZIONE DEL PARCO DEL GIZIO, RICCO DI STORIA E DI TESTIMONIANZE ARCHITETTONICHE QUASI MILLENARIE
15 NOVEMBRE 2023 – Altri due milioni di euro saranno spesi sul Parco del Vella. E’ stato firmato stamane in Comune il contratto d’appalto integrato per la progettazione definitiva di “AquaVella”, cioè la realizzazione di un belvedere, di una pista ciclabile fino alla chiesa della Madonna Pellegrina e altri percorsi.
Dunque, si continua a sperperare denaro (questa volta proveniente dal PNRR, come a dire che si può farlo), nonostante in trent’anni il parco del Vella abbia dimostrato tutta l’inadeguatezza dell’idea stessa di area fruibile dai Sulmonesi. Nessuno ci è andato, neppure quando era stato appena realizzato: gelido d’inverno, anche perché il tenue sole del pomeriggio è coperto dal costone ad ovest; afoso d’estate, perché incuneato fra due scarpate che non fanno muovere neanche la fiamma di un cero.
Eppure è ancora preferito all’altro parco, quello a ovest della città, ricco di storia e di spunti architettonici che lo rendono unico in Abruzzo. Sulla ipotesi della valorizzazione del Parco del Gizio il sindaco Di Piero non si è mai pronunciato, come fa quando un argomento non lo aggrada oppure non lo ha letto sul Corriere della Sera. Ha detto in luglio, con la consueta ipocrisia, che terrà conto dei suggerimenti pervenutigli in Consiglio comunale. Tra questi c’era anche il grosso potenziale turistico del Parco del Gizio, ma non ha formato un atto, che fosse uno, per promuovere anche soltanto la manutenzione spicciola all’inizio di via Arabona: la pulizia dalle erbe spontanee che coprono addirittura i mascheroni degli abbeveratoi e della stessa Fonte di Santa Maria di Roncisvalle; la demolizione del vecchio lavatoio, o almeno la rimozione di pareti intere di muffe (nella foto del titolo l’abbeveratoio vicino alla cascata dell’acqua).
Fa finta di non capire e va avanti per la sua strada, che poi sarebbe quella della perpetuazione degli sprechi sul Parco Daolio, iniziati con centinaia di milioni di spesa per il movimento terra (tanto era arido il terreno alle sponde del fiume) e rinnovata con varie amministrazioni sconclusionate come quella attuale. E quegli interventi sono stati tutti puntualmente seguiti dalla chiusura al pubblico del parco.
Di fronte all’ennesimo sperpero, c’è da prendere atto che il sindaco è sostanzialmente un arrogante, che non sa confrontarsi neppure con l’evidenza e con la logica. Del resto, è stato quello che proclamava in Consiglio che non avrebbe fatto nulla per convincere altri consiglieri ad entrare in maggioranza e si sarebbe presentato in consiglio per ricevere approvazione o tornare a casa. Ha fatto esattamente il contrario e va elemosinando tra la minoranza pur di non tornare all’impiego alla Asl.
Il Parco del Gizio merita il sostegno dei cittadini di Sulmona, a prescindere dal sindaco. E per questo gli dedicheremo un inserto speciale nel numero di carta del Vaschione che sarà pubblicato all’inizio di dicembre. Nella foto in basso l’antico mattatoio costruito sui luoghi della cartiera medievale.
