LO STATO MOSTRA I MUSCOLI ALLE MARANE
27 AGOSTO 2017 – Quando, poco dopo le 9 di stamane, siamo passati a Via Lamaccio nella parte terminale (poco prima dell’incrocio con la Via delle Marane), ci siamo chiesti cosa facessero tanti mezzi della protezione civile in fila, ben dotati di argani e funi, di verricelli, tutta roba che si usa quando c’è stato un terremoto.
Dove andranno? Attendono un ordine per lanciarsi sulle rocce del Morrone, a consumare sacrifici umani per placare l’ira del nume che ha acceso la Montagna? Che cosa può fare un attrezzo del genere per spegnere il fuoco? Cercare di distrarre la ”mala bestia” che muove le fiamme, come Brancaleone faceva con il cavallo Aquilante (absit iniuria verbo, se di… Aquila si parla al participio presente e non in termini più che rispettosi)?
Ma l’avranno mai vista una linea di fuoco, costoro? Poi abbiamo capito: erano lì tutti in fila per fare da sfondo al servizio del TG3 che è arrivato un paio d’ore dopo; insomma lo Stato, che, come diceva uno spiritosone ieri, “c’è”, mostrava i muscoli: di latta, come le armature dell’Armata più nota. Dopo l’intervista, li abbiamo visti muovere alla volta della Chiesa di San Giuseppe. Davanti apriva tronfio il PK con la scritta “Autocolonna mobile”, come quella dei mezzi militari di tanti anni fa, ma con l’aggiunta “Regione Abruzzo”. Allora va be’, è un’altra cosa: evoca le forme di Mazzocca e quelle di D’Alfonso, a Sulmona quelle di Sinibaldi (uno che abbia un fisico da potersi portare sulle montagne, mai eh?). Dietro la prima auto della “colonna”, altre quattro, delle quali due si fermano a metà viaggio perché evidentemente non si fidano di chi va avanti, oppure avranno dimenticato di dire qualcosa al TG3.
Punto di arrivo, San Giuseppe. E stavolta tiriamo davvero un sospiro di sollievo perché li aspetta Pasquale Di Toro, che è l’unico sulmonese che, oltre che a parlare, fa.