30 LUGLIO 2024 – “L’incanto di una chiesa” era un libriccino di Giuseppe Bolino sull’Annunziata. Si riferiva alla capacità di quel luogo sacro di evocare cose sacre pur senza le parole. Tornano quelle riflessioni quando una spera di sole illumina un affresco in alto, nella navata accanto all’altare maggiore, con il gesto di un angelo barocco che sembra aver atteso quella rivelazione anche se resta per poco e non fa capolino neanche tutto l’anno. Ma nell’attimo fuggente è la giusta cornice, il discanto, come lo chiamerebbe Pasquale Scarpitti
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