GRANDE AFFLUSSO ALL’APPUNTAMENTO ELETTORALE – SE SONO QUESTI I MODERATI, FIGURIAMOCI GLI SCALMANATI – IL DECLINO DELL’EX MINISTRO
4 FEBBRAIO 2024 – Grande affluenza, dicono le cronache, alla presentazione della candidata Marianna Scoccia, che corre per “Noi Moderati” verso il Consiglio regionale, dove è stata cinque anni senza che la Valle Peligna e l’Abruzzo se ne siano accorti. C’erano in Mille; una circostanza che, unita a quella che Maurizio Lupi, in una intervista davanti a Montecitorio, disse che i suoi genitori erano emigrati dall’Abruzzo e questo sottolineava la dignità del lavoro, non depone bene per il riscatto del Sud.
Premesso che non siamo mai stati moderati e, quindi, abbiamo poco da spartire con Maurizio Lupi, dobbiamo sottolineare che, nella improbabile ipotesi che un nostro figlio, per il suo ruolo, ottenga un Rolex d’oro da una persona arrestata per una inchiesta su tangenti, pretenderemmo che lo restituisca, come non ha fatto il “moderato” Lupi, per questo costretto alle dimissioni da ministro. “Non gli ho chiesto di restituirlo; se questo è stato il mio errore, lo ammetto” disse Lupi a Montecitorio. Se avessimo saputo che veniva Lupi in Valle Peligna, gli avremmo portato il nostro servizio di un paio d’anni fa che verteva non sulla fuga di cervelli, ma sul dissanguamento della gioventù peligna. E incuriosisce l’appoggio di alcune gerarchie ecclesiastiche al movimento di Lupi (che viene da “Comunione e Liberazione”), posto che la Chiesa ha sempre definito “nuova schiavitù” l’emigrazione.
L’orologio della Storia e della Scoccia segnava i minuti del bagno di folla; quello del figlio di Lupi ha segnato la debacle del moderatismo e la fuga dei “moderati” da Montecitorio.
Nella foto la “vela” di Marianna Scoccia che davanti all’Annunziata, per un effetto ottico, si trascina pure tre dei Sette Savi all’appuntamento con la Storia e il Rolex del figlio di Lupi