E PARLA DI INTRUGLI RIPRESI DA GALENO. INTANTO GLI ANIMALI CHIEDONO DI PASSARE AL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO
26 APRILE 2013 – Che cosa non si fa per osannare le iniziative del Parco Nazionale della Majella.
Ne sa qualcosa “Zac7” online, che sull’opera di Ovidio “Medicamina faciei” riporta dichiarazioni del Presidente Franco Iezzi senza una prudente scrematura e correzione. Annota il presidente latinista che l’opera del Vate sulmonese “contiene le istruzioni tecniche del medico greco Galeno (II sec d.C.) per la preparazione di due lozioni detergenti e tonificanti per il volto”. Ah sì? E come faceva Ovidio a conoscere Galeno e le sue “ricette” se è morto nel 17 d.C. e il medico era appunto del II sec.? Va bene che forse pure allora i medici rilasciavano le ricette senza tanto guardare alle date, ma addirittura sballare di cento anni “& beyond” significa perdere contatto pure con le ere democristiane…
Nessuna ignominia, per carità. Uno dei più noti cantanti del mondo beat qualche anno fa, andando a suonare nel Colosseo, si disse emozionato di poter cantare in un luogo pieno di storia (e si fosse fermato lì…) aggiungendo che proprio tra quelle mura Nerone crudelmente aveva fatto sbranare i Cristiani. Peccato che quando fu costruito il Colosseo Nerone era già morto e che l’Anfiteatro Flavio, appunto, fu eretto (per dispetto?) nel luogo dove sorgeva il laghetto della Domus Aurea dell’imperatore ingiustamente considerato una peste.
Ma c’è dell’altro. Parlando del “corso di cosmesi naturale al Parco della Majella”, il Presidente Iezzi ha dichiarato che trarrebbe lo spunto anche da alcune opere di Ovidio nelle quali il poeta indica l’uso delle erbe “per preparare intrugli tossici, filtri d’amore e per la cosmesi”. Gli intrugli magari sono quelli che Iezzi preparerà a casa sua e definire “intruglio” le raffinate pozioni del sulmonese Ovidio significa offendere tutta la cittadinanza e tutti noi che siamo di lui concittadini.
Senza cercare Galeno e imbattersi in improbabili ricostruzioni storiche, consigliamo la lettura del Devoto-Olj, che dell’”intruglio” dà queste definizioni: “ Mistura disgustosa / Medicamento empirico e pernicioso/ fig.: Insieme incongruo e di pessimo gusto o anche situazione falsa e imbrogliata”. Ovidio credeva fermamente in quello che scriveva nel “Medicamina faciei”: dai suggerimenti più innocenti (“giusta è la vostra voglia di piacere in un tempo che vuole raffinato anche l’uomo”) ai dettati più impegnativi, comunque c’è la cura della descrizione attenta (“E allorchè tutto infine sia un misto di farina polverosa / tu passalo ben presto a uno stretto setaccio; / dodici bulbi aggiungici, senza corteccia, di narciso, che nel / marmo pulito triti l’instancabile mano”; rimandiamo per la lettura completa del piccolissimo compendio di consigli a “Medicamina faciei femineae” nella sezione POESIA di questo sito).
Tutto è ancora cultura ed eleganza, altro che intruglio e altro che imbroglio.
Adesso la fauna del Parco andrà ancora in depressione; non basta perdere un orso di tre anni in un incidente sulla autostrada, pure il Presidente ci si mette a creare imbarazzo con i cultori della Storia della Medicina e con quelli delle piante officinali. I consigli delle razze stanno organizzando un referendum per passare in massa al Parco Nazionale d’Abruzzo, perchè se non altro il presidente Rossi dice qualcosa di ecologico e lascia il latino ai Licei. Delle reazioni alla amministrazione Iezzi fra la fauna del Parco Majella ci siamo già occupati (si vedano a proposito “La lince ha un presidente e perciò si preoccupa”; oppure “Malumore fra le talpe del Parco”; o anche “Lupo sotto controllo in tutta la Majella” e diversi altri titoli).