Gas ci sarebbe per tutte le industrie (ed anche di più)

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12 FEBBRAIO 2012 – La costante diminuzione di consumi di gas secondo i Comitati cittadini per l’ambiente dovrebbe indurre a più ponderate riflessioni sull’allarme diffuso nei giorni scorsi per la carenza di questo tipo di

risorse. “Nel 2010 non hanno raggiunto gli 83 miliardi di metri cubi, mentre nel 2011 si sono fermati a 77 miliardi e 417 milioni di metri cubi”. “Il vero problema, per l’Italia, non è una insufficienza delle infrastrutture” osservano, in sostanza rispondendo a coloro che individuano nella opposizione ai nuovi metanodotti la causa del ristagno delle politiche di sviluppo. Quindi, per rimanere al concreto problema dell’impianto di pompaggio previsto a “Case Pente” vicino al cimitero e del metanodotto (sui quali, peraltro, la giunta comunale ha già espresso categorici rifiuti), gli Ambientalisti ribadiscono che “la questione centrale non è la carenza di gas ma piuttosto la gestione del sistema gas nel nostro paese”, legata a loro avviso più ad esigenze commerciali per la rivendita verso altri Paesi che a quelle della fornitura delle aree attraversate dal metanodotto, in particolare (e per quello che riguarda Sulmona) il tracciato Brindisi-Minerbio di 687 chilometri e “destinato a sconvolgere l’Appennino”.

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