GRANDI MANOVRE PER UN VIADOTTO SOTTO LA BUFERA…

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SENSI VIETATI DALL’ANAS E CONTROSENSI ALLA LOGICA

28 NOVEMBRE 2015 – Dopo quattro mesi di misteriosi lavori sul viadotto di Roccapia, i mezzi spazzaneve dell’ANAS hanno ripulito la sede stradale non appena cessata la bufera, che tra giovedì e venerdì ha scaricato sulla SS17 circa 70 centimetri di neve. Per carità, l’efficienza non è mancata, per merito anche del coordinamento della Polizia Stradale; e in effetti, dopo un repentino peggioramento del tempo,  sulla superstrada si filava come se non avesse neanche piovuto. Ma nella strettoia di Roccapia le cose si sono messe male da subito e tali sono rimaste anche dopo, visto che gli ingombri delle pale montate sui mezzi speciali non lasciano molto spazio alla circolazione, in particolare al passaggio di mezzi altrettanto ingombranti come la corriera da Pescara per Napoli nella prima foto in alto.

Nessuno spiega perché  i lavori sul viadotto siano iniziati ad agosto, quando potevano essere avviati ad aprile per non correre rischi di improvvise bufere; e perché se per costruire un ponte sul Reno all’esercito di Giulio Cesare duemila anni fa bastarono dieci giorni, per fare manutenzione di un viadotto oggi si impiegano quattro mesi e non si vede la fine. Così, la misura di tentare una riapertura del viadotto è sembrata più una esercitazione campale che una misura adeguata alle circostanze, tanto più che è stata registrata anche una perdita di mezzi, come questo spazzaneve (ultima foto in basso) che ha ceduto alla mole della neve proprio sulle Cinque Miglia.

Ma tant’è: se serve per non bloccare il traffico tra Pescara e Napoli, ben venga anche questa giostra a scoppio ritardato…

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