I socialisti abruzzesi ritengono che i commissari nominati per la gestione della Sanità in Abruzzo abbiano inciso molto negativamente, bloccando “ogni operatività ed iniziativa nella regione”; non riuscendo a “gestire la programmazione, tanto sbandierata, nemmeno con il personale da loro designato e voluto e, quindi, di loro fiducia, in luogo di quello definito “etero diretto””; ritardando l’accreditamento delle strutture sanitarie a discapito della qualità dei servizi e tutela dei pazienti; non garantendo il recupero dei crediti non esigibili da parte delle strutture private; chiudendo, senza attivare strutture sostitutive, presidi sanitari di vitale importanza nei territori. Le critiche si sviluppano anche in altri ambiti, per far concludere il segretario regionale avv. Massimo Carugno che “sia arrivato (e da tempo) il momento di far tornare nell’alveo naturale della gestione democratica e partecipata la gestione di un settore così vitale per tutti i cittadini”.
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