In agricoltura muoiono duecento imprese in tre mesi

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25 APRILE 2012 – Quasi duecento imprese agricole hanno cessato la propria attività nel primo trimestre del 2012 in provincia dell’Aquila. Il dato è fornito dalla Coldiretti ed è

 stato messo in relazione ai vertiginosi aumenti dei costi del fattori di produzione.

La componente più significativa della protesta degli agricoltori, che sono arrivati anche a bloccare il casello di Pratola Peligna sull’autostrada Torano-Pescara, rifiuta di essere in quadrata come espressione del fenomeno dei “forconi”. E’ da considerare come individuale contestazione di tutto quello che nel settore agricolo è stato fatto negli ultimi dieci anni: sono imprenditori tra loro collegati occasionalmente, ma non inquadrati in alcun programma specifico, tanto meno in formazioni politiche o sindacali. Anzi nei confronti dei sindacati di categoria lanciano le accuse più incisive ed hanno rifiutato di continuare a confrontarsi con loro. Per questo sono più intransigenti e meno disposti a generiche rassicurazioni.

Si sapeva fino allo scorso mese di dicembre che gli aumenti dei costi del carburante e dei fertilizzanti avevano determinato crisi irreversibili. Ora i dati diffusi ieri denotano un vero e proprio “default” del settore che potrà condizionare i prossimi dieci o quindici anni in termini di occupazione e investimenti di risorse.

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