E IN CITTA’ QUALCUNO GIA’ SOSTENEVA CHE OVIDIO DEVE ESSERE ASSERVITO AI BOTTEGAI
23 LUGLIO 2015 – Il Polo museale abruzzese (cioè la “Soprintendenza” con sede a Pescara che fino a qualche tempo fa si è occupata di beni storici, artistici ed etnoantropologici) non consentirà alcuna sponsorizzazione, né semplice partneriato con il Consorzio di produttori di aglio, dal quale non è stato neppure informato dell’uso del logo del Ministero dei Beni Culturali sotto la sconcertante fotografia di Publio Ovidio Nasone con la corona di agli sulla testa (nella foto la statua in Piazza XX Settembre come appariva al termine della tre giorni “Ars Eros Cibus” organizzata da “Fabbricacultura”).
E’ quanto emerge dall’intervista che “Il Vaschione” ha proposto alla dott. Lucia Arbace, prima soprintendente ed ora direttrice del Polo museale che si è sostituito nelle competenze alla Soprintendenza.
E’ una questione di scelta estetica e di buon gusto, quella che il Polo rimprovera alla strana manifestazione alla Badia morronese. Ma addirittura è anche una questione di corrette relazioni, che dovrebbero stare alla base di ogni rapporto con la branca dell’amministrazione regionale deputata proprio alla tutela dei molti beni artistici e dello stesso patrimonio culturale dell’Abruzzo: il “Polo” non sapeva neanche del contenuto del manifesto e la dott.ssa Arbace osserva che nel caso concreto “manca proprio l’Arte, ciò che più indigna è proprio l’infelicissimo risultato dal punto di vista grafico e di impatto visuale”. Ed è da sottolineare che la direttrice del Polo museale è tutt’altro che una tetragona cariatide messa a difesa dei beni artistici contro ogni uso, perché, proprio nell’intervista, mostra di considerare ben possibile le “manipolazioni provocatorie di icone celebri”.
Sarà difficile adesso sostenere che il Sindaco di Sulmona deve costituirsi, con il Comune, per contrastare la richiesta, svolta dal direttore del “Vaschione”, come cittadino e come giornalista, per impedire l’uso di quella sconcertante fotografia. E’ già troppo (e ne dovrà rispondere politicamente ed… esteticamente) che a sostenere l’iniziativa del “Consorzio” sia intervenuta pure il vice-sindaco, avv. Elisabetta Taglieri che non s’è fatta scrupolo di apparire vicino al manifesto. E dovrebbe essere inevitabile che associazioni come “Fabbricacultura” (invece di manifestare il gradimento per gli insulti rivolti a questa testata per aver solo affermato una cosa ovvia) rivedano la loro posizione di incredibile sostegno o addirittura di promozione della immagine di Ovidio con gli agli in testa. Comunque, quand’anche il vice-sindaco e la “Fabbricacultura” rimanessero della stessa idea, si segnerebbe il definitivo divario tra il senso del bello e quello che da dicembre al 9 luglio si è voluto proporre con il dichiarato scopo di promuovere la produzione e il commercio di un prodotto locale. In questo contesto, è silenzioso il sindaco Giuseppe Ranalli: eppure proprio lo stemma del Comune di Sulmona figurava tra i sostenitori del convegno con il manifesto di Ovidio con gli agli. Ora la dott.ssa Arbace sottolinea di non essere stata neanche informata di questo abbinamento. Il Sindaco era informato? E sponsorizzerebbe un ulteriore accostamento di Ovidio con una corona d’agli in testa al posto della corona di alloro?
Ma lasciamo lo spazio all’intervista, con le nostre domande e le risposte della dott.ssa Arbace.
Domanda: Il “Consorzio di produttori di aglio di Sulmona” ha usato, per una manifesto del convegno tenuto il 9 luglio all’Abbazia celestiniana, una foto nella quale è ripresa la statua di Publio Ovidio Nasone in Piazza XX Settembre, alla quale è stata aggiunta una corona di agli. Qual è la Sua opinione su questa iniziativa ?
Risposta: L’aglio rosso di Sulmona è una grandissima risorsa del territorio, il cui nume tutelare può ben essere l’eccezionale personalità di Ovidio, un gigante della letteratura e cultura latina. In passato in Arte non sono mancate manipolazioni provocatorie di icone celebri – un esempio fra tutti è la Gioconda – da parte di artisti. Ma questo è il punto: nel caso del manifesto che lei pone alla mia attenzione manca proprio l’Arte, ciò che più indigna è proprio l’infelicissimo risultato dal punto di vista grafico e di impatto visuale.
D. : A Suo avviso una iniziativa del genere dovrebbe superare il vaglio di una autorità politica locale (sindaco, assessore alla cultura, etc.) oppure del Ministero dei Beni culturali, essendo la statua del poeta latino da ricomprendere nel patrimonio artistico e culturale della intera comunità nazionale?
R.: I pareri autorizzativi li lascerei per altre questioni. Penso viceversa che se si intendono promuovere il territorio e le sue risorse enogastronomiche occorre dispiegare un piano di comunicazione di pari livello e qualità. Senza qualità nella comunicazione viene a svilirsi lo stesso prodotto che si intende far conoscere e diffondere. L’improvvisazione e la mancanza di adeguate professionalità rischiano di fare grandi danni, invece di procurare benessere.
D: Nel manifesto del detto convegno del 9 luglio figura il logo e la scritta del “Polo museale d’Abruzzo” e del Ministero dei Beni culturali. Che tipo di adesione ha manifestato il Polo museale e in base a quali prospettazioni della iniziativa?
R. Per tre anni consecutivi abbiamo ospitato presso l’Abbazia di Santo Spirito a Sulmona una manifestazione sull’aglio rosso, per incoraggiare questa attività di conoscenza di una peculiarità del territorio. Per questo motivo è stato sempre inserito il nostro logo che fino a marzo 2015 era quello della Soprintendenza BSAE dell’Abruzzo, che ha aperto al pubblico questo insigne monumento, ora afferente al Polo Museale. Generalmente chi inserisce il nostro logo dovrebbe inviare la bozza del manifesto per la nostra approvazione. In questo caso ciò non è avvenuto. Pertanto in futuro se ci verranno inoltrate altre richieste d’uso di spazi, al consorzio non sarà riconosciuta alcuna forma di partneriato con la nostra istituzione.
