LA VIA C’E’, MA I BONOMINI?

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TOPONOMASTICA E METODI POLITICI DI PRIMA E DI OGGI

17 LUGLIO 2019 – Radiosa immagine di quando si potevano dedicare le strade di Sulmona ai Bonomini.

Ci sarà stato un tempo nel quale gli amministratori non pensavano solo ad aggiungere consensi e a inseguirli con tutti i mezzi? Sembrerebbe di sì, perché vicino San Pietro c’è una strada che si chiama proprio con questo nome: “Bonomini”. Era un auspicio ? No, magari occorreva andar a verificare quanto fosse buoni, gli uomini.

Adesso leggiamo sulle cronache che il consigliere comunale Bruno Di Masci ha ricevuto una informazione di garanzia per aver diffamato una consigliera, dandole della “zoccola” in sua assenza (il che è più grave dell’offesa detta in faccia, tanto che l’ingiuria non è più reato). Lui dice di non essere stato “elegante”. Bisogna intendersi sul significato di “elegante” e sul suo contrario e occorre chiedersi se al confine dell’eleganza stia il vero e proprio reato e non piuttosto una zona grigia nella quale uno appartenente alla categoria dei “Bonomini” si astiene peraltro da queste scurrilità. Pure chi fa le puzze in pubblico non è “elegante”, ma è diverso da chi, per esempio, “toccava il culo alle signore e rideva e toccava, sembrava lui il padrone”, come cantava Lucio Dalla.

Toccare il culo ad una signora non è più un atto di libidine, ma è una vera e propria violenza sessuale. Dare della “zoccola” ad una consigliera comunale non fa parte dei comportamenti da “zona grigia” della politica: è un reato, anche se qualcuno indebitamente riprende la frase indecente e la ripropone sul web, come è avvenuto nel caso concreto. Perciò, Bruno Di Masci, del quale abbiamo già scritto cosa pensiamo. farebbe bene a passare a Via Bonomini e a sperare che i bonomini che ancora vi abitano, in questo scorcio di sole appena sorto, non gli rendano pan per focaccia con il suo stesso, spregevole linguaggio.

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