L'”affaire” Romice scuote la Festa al carcere

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28 MAGGIO 2012 –  Ci sarà molto nervosismo nella cerimonia della Polizia penitenziaria nel maggior carcere d’Abruzzo domani. Può darsi che nella consueta lettura dei messaggi qualcuno tenderà più l’orecchio a sentire commenti “serpeggianti nella truppa” (come si diceva una volta) o lancerà occhiate per vedere che non si levi una manifestazione di protesta. Il trasferimento di Romice, direttore del carcere di Via Lamaccio è stato un pugno allo stomaco per i molti seguaci di San Basilide, che si sono sentiti parecchio come gli stracci, i primi a volare come insegnava Manzoni.

E’ segno del dilagante malumore tra i muri e le sbarre del carcere, ma anche in città, negli ambienti più a contatto con l’universo dell’espiazione, il documento emesso dal compassato e accademico “Istituto per lo studio del diritto dell’esecuzione penale e del diritto penitenziario”, che ha pensato finora ad organizzare convegni e da questo obiettivo in verità non amava distaccarsi. All’unanimità “esprime piena e leale solidarietà al Direttore Dr. Sergio Romice, non solo sottolineando la sua rigorosa onestà di interprete attento e scrupoloso dei valori costituzionali della rieducazione, ma ricordando anche la collaborazione intensa, concreta, convinta, che da sempre ha offerto e offre alla Fondazione per le tante iniziative assunte nell’interesse delle persone ristrette negli Istituti penitenziari di Sulmona”.

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