Le banche locali cercano di capire i rischi

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INTERVIENE ANCHE BANKITALIA IN UN CONVEGNO A CHIETI

11 SETTEMBRE 2012  – Piccole rivoluzioni crescono: nel settore del credito, in Abruzzo, si vanno confermando tendenze innovative molto accentuate. E non sempre la regione ne esce rafforzata.

E’ di questi giorni la notizia che la Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno avrebbe acquisito il controllo dell’intero capitale della Banca dell’Adriatico, delle partecipazione di minoranza (circa il 30% l’una) in Carifermo e in Carichieti e tutti gli sportelli che le banche del Gruppo Intesa Sanpaolo hanno nelle Marche e in Abruzzo.

Si parla di una Banca di credito cooperativo di Vasto  in fase di determinazione delle ultime formalità; analogamente si troverebbe vicino al traguardo una Banca di credito cooperativo del Vomano. L’Aquila pensa di aprire la sua Banca nel 2013 ed ha chiamato alla presidenza del comitato tecnico Rinaldo Tordera, già direttore generale di Carispaq.

E’ facile orientarsi nel nuovo panorama? Si possono valutare le credenziali di molti istituti nuovi?

Il Direttore della Banca d’Italia dell’Aquila (che poi è la sede che concentra la presenza dell’Istituto di emissione in Abruzzo) parlerà proprio di questo nel suo intervento venerdì mattina a Chieti nella sala convegni della “Carichieti”. Il dr. Luigi Bettoni, che si trova nel capoluogo abruzzese dal settembre 2010, illustrerà l’argomento che riguarda proprio il coagulo dei rischi e il governo delle iniziative creditizie: “Presidio dei rischi e governante degli intermediari”. E darà la traccia ai successivi interventi, tutti docenti universitari: quelli di Mario Comana e Francesco Cerri sui “Sistemi di risk management nelle banche regionali: evidenze dall’analisi degli assorbimenti patrimoniali”; di Giuliana Birindelli: “Il credit risk management in un campione di banche italiane”; di Arturo Patarnello: “Servizi di rating e mercato del credito. L’impatto della nuova normativa europea sulle Credit Rating Agencies”; di Corrado Meglio, responsabile Risk Management della Banca di Credito Popolare e vicepresidente AIFIRM: “L’esperienza ICAAP di una banca di classe 3”.

Nel pomeriggio sono in programma i contributi di Roberto Isidoro, risk manager della Carichieti, su: “Il ruolo del rating nel processo di credito di una banca locale”; di Rossano Giuppa, direttore pianificazione e gestione rischi della BCC di Roma: “Le relazioni tra Pianificazione e Risk Management per il governo del rischio e della redditività”; di Paolo Palliola, chief risk officer della Cassa di Risparmio di San Miniato: “Internal governance e risk governance. Il ruolo del Chief Risk Officer”; di Aldo Letizia, responsabile risk management della Banca Popolare publiese: “Principio di proporzionalità nelle piccole banche: trade-off tra contenimento dei costi e necessità di gestione dei rischi”; di Lorenzo Bocchi, partner, responsabile pratict credit risk management Pomoteia: “L’utilizzo dei rating interni per l’ottimizzazione del portafoglio crediti e per il pricing: alcune esperienze applicative”; con le conclusioni di Roberto Sbrolli, direttore generale della Carichieti.

Un dato molto significativo, a livello nazionale, è che le banche hanno rallentato il ritmo dei loro recuperi dei crediti; alcune stanno rivedendo anno per anno i propri bilanci alla luce delle insolvenze vertiginose che si sono registrate nell’ultimo quinquennio e non dovute soltanto agli eventi sismici. Ne risulterà un maggior costo per tutti quando si tratterà di accedere alle fonti del credito nei prossimi anni? E il rivolgimento delle strutture bancarie consolidate almeno in sessanta anni nelle realtà locali renderà più difficile evitare che le piccoli banche si disintegrino nell’avventura delle concessioni di mutui allegri?

A queste domande non potrà rispondere un convegno. Il riscontro verrà dalla prassi degli anni futuri.

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