TAGLIO DEMOCRISTIANO

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MENTRE GLI AMBIENTALISTI SONO CONVOCATI IN MUNICIPIO PER DISCUTERE DEI TIGLI IN PIAZZA GARIBALDI, IL COMUNE FA AGIRE LE SEGHE – “VERGOGNOSA TRAPPOLA”

30 AGOSTO 2024 – “Com’era, dov’era”: non è l’obiettivo di riposizionamento della Democrazia Cristiana guidata da personaggi come Gianfranco Di Piero, ma il programma di “riqualificazione” degli alberi di tiglio in Piazza Garibaldi. Intanto vengono tagliati, poi si vede. Anche democristiano è stato il metodo seguito da questa amministrazione (che pure si compone di quelli di Sbic, asseritamente tutori dei diritti civili e civici): gli ambientalisti, con Mario Pizzola in testa, erano stati convocati in un confronto sui criteri dei tagli per stamane. Poi l’incontro è stato anticipato a ieri pomeriggio sul tardi e, mentre si svolgeva, l’impresa deve aver avuto l’ordine di accelerare le operazioni.

Così, mentre Pizzola e gli altri si trovavano in Comune, le seghe erano in azione. E voilà, il contrasto è risolto prima ancora che insorga. Alla democristiana maniera. Di “vergognosa trappola” parla Mario Pizzola in un comunicato di oggi. Non è rimasto che scattare fotografie; e da queste, osserva Pizzola, si può riscontrare che gran parte degli alberi potevano essere salvati. Comunque, le perplessità degli ambientalisti non erano frutto di tetragona opposizione, perché alcuni tigli (due su diciotto) erano “in tutta evidenza irrecuperabili” (sarebbero quelli riprodotti nelle foto trasmesse dal Comune e riportate sotto. E ovviamente il Comune manda solo le foto di quelli). Degli altri si doveva discutere. “Amministratori che si comportano in modo così meschino non sono degni di gestire la cosa pubblica – rincara Pizzola -. Essi hanno dimostrato non solo di non avere nessuna nozione di corretta gestione del verde pubblico ma anche di non avere nessun rispetto del confronto con i cittadini”.

E’ come se il sindaco si allontanasse dal Consiglio comunale per un bisogno fisiologico e trovasse, al rientro, una mozione di sfiducia approvata o le dimissioni di tutti i consiglieri che lo sorreggono. Ma, mentre il blitz sui tigli è stato possibile perché gli ambientalisti danno prova di coerenza, Di Piero sarebbe tutelato in quella ipotesi perché dalla sua, anche se non lo dicono, ci sono i due impavidi reggitori della maggioranza, Vittorio Masci e Salvatore Zavarella.

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