I segni del silenzio nei romitori abruzzesi
Dunque non c’è bisogno di andare nel Tibet per sentirsi in un “luogo dello spirito”. Ci sono paesaggi, pietre e angoli che sanno estraniarti al punto di non riconoscere il continente nel quale ti trovi. Li ha ripresi e commentati Ennio Bellucci,
ancora con il figlio Pierpaolo, nello splendido volume di foto e di annotazioni: se non fosse per il grande segno della cristianità, la Croce che è raffigurata in mille modi diversi, si potrebbe pensare che quei luoghi siano per tutte le religioni, perché forse gli eremiti o i pastori hanno bisogno più degli altri di una religione, in tutte le latitudini o, forse, sono soltanto più consapevoli di questo bisogno si spiritualità. “Un monaco solo legge una pietra incisa nel vento invernale” è scritto nella prima delle cento pagine de “i segni del silenzio”, ed è pensiero ripreso da Yosa Buson, del secolo dei Lumi e non del Medioevo. Andarsi a ricavare un simulacro di abitazione nelle grotte è scelta difficile; ma in Abruzzo è agevolata dalla grande varietà di antri e fessure delle soverchianti montagne. Li ha ripresi tutti quei luoghi impervi e calamitanti un’altra coppia di Pratola: Guido e Luciano Paradisi. Ma in questa regione il contatto con lo spirito si può trovare anche nell’opposto delle grotte: cioè nelle chiese di stile purissimo, di magniloquenza artistica che, proprio perché tale, parla tanto nel rispetto del silenzio dell’ascoltatore. E gli affreschi di queste pagine sono davvero mozzafiato, pur a distanza di tanti anni e di tanti terremoti che li hanno percossi e consumati. Potrebbe per questo sembrare un libro a futura memoria, visto quanto è successo all’arte dopo il sisma dell’anno scorso. Ma è strano considerare che quelle opere sono state realizzate dove il terremoto non compie definitivi scempi, quasi che si sapesse dove farle perché potessero parlare, nel silenzio dei luoghi, ancora per molti millenni. E questo libro invoglia a vederle tutte, queste testimonianze del silenzio.
Un messaggio particolare dalla Segreteria di Stato del Vaticano è pervenuto ad Ennio Bellucci dopo la visita di Benedetto XVI a Sulmona, quando è stato fatto dono al Pontefice del libro e del dvd che lo accompagna.
Ennio e Pierpaolo Bellucci “i segni del silenzio” Paper’s world, Teramo, 2009.