26 MARZO 2012- Si è snodata domenica lungo Piazza Garibaldi la “Via Crucis”, organizzata dalla Diocesi di Sulmona-Valva e con la partecipazione delle Confraternite.
A meno di due settimane dalla Processione del Cristo Morto, questa Via Crucis rischia di assorbirne il messaggio e lo stesso contenuto, per le molte sovrapposizioni che la caratterizzano. Innanzitutto il luogo, che è quello della massima “visibilità” e non delle “stazioni” nella Cattedrale; poi, sicuramente, l’atmosfera, dato anche l’orario; di certo il tema, che è quello della completa dedizione al dolore e alla tragedia, cioè quello che vivono i sulmonesi da secoli con il lungo corteo del Venerdì Santo.
Questa somiglianza non può essere presa a pretesto dal laico, perchè i sacerdoti e i fedeli possono pregare anche tre volte al giorno (e più) in strada, o in chiesa, e in ogni dove. Di certo, però, il “taglio” degli ultimi anni alla processione del Cristo Morto, costretta a rientrare alla Trinità a mezzanotte, non è un buon segnale per quelli che, almeno una volta all’anno, si dedicavano anima e corpo (seguendo, cioè, il bellissimo e suggestivo corteo) a meditare sulla passione di Cristo. E’ ovvio che le scene scomposte dei vicoli dietro alla Tomba andavano eliminate perchè più di una volta c’è stato il rischio che tutto finisse a cantina. Ma la processione del Cristo Morto deve rientrare quando vuole, anche alle tre di notte: proprio perchè per pregare e confondersi con il dolore del Cristo e della Madonna deve esserci tutto il tempo.