DAL SONNO DI RE FERDINANDO A QUELLO DI ANNAMARIA CASINI

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CORSI E RICORSI STORICI PER LA CASERMA DELLA GUARDIA DI FINANZA

13 MARZO 2018 – Non c’è di meglio per la caserma della Guardia di Finanza che una palazzina già programmata (e poi mai destinata) ad alloggi del “Contratto di quartiere”, nella “zona Peep”. L’attuale palazzina ospitò il Re di Napoli in un lontanissimo pernottamento nella fase finale del Regno delle Due Sicilie e all’indomani Ferdinando di Borbone assistette ad una parata in Piazza Maggiore che lo sconfortò alquanto per la scarsissima preparazione formale della truppa. Ma era l’unico edificio demaniale della città (e di un certo tenore). Oggi è uno dei tanti: tutti in condizioni pietose per i danni del terremoto e per l’incuria della pubblica amministrazione. Le Fiamme Gialle non hanno alternativa che quella di andare al…Contratto di quartiere; a questa scelta si affida la Sindaca nel pur apprezzabile intento di evitare che la Guardia di Finanza scelga un’altra città per la sede della propria compagnia (vogliamo dirne una a caso, dove la ricostruzione avanza come un carrarmato e dove, se non piovono miliardi per ricostruire, si grida alla lesa maestà?).

Non è detto che il tentativo della sindaca riesca. Per adesso la Guardia di Finanza avrebbe fatto sapere che anche la palazzina del Contratto di Quartiere andrebbe bene. Si accontenterà, perché nel motto che le ritagliò Gabriele D’Annunzio c’è pur sempre scritto “Nec recisa recedit”; e poi perché anche un Re seppe adattarsi oltre 160 anni fa…

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