RICORSO DI URGENZA PER EVITARE I TRASFERIMENTI
I° NOVEMBRE 2012 – Uno struggente canto del cigno. E’ quello che intonano i cancellieri del tribunale di Sulmona per evitare di essere trasferiti ben prima della chiusura effettiva dell’ufficio.
E lo hanno affidato ad un provvedimento di urgenza che il giudice del lavoro, Ciro Marsella, ha emesso ieri l’altro, sospendendo gli effetti dell’interpello disposto dal ministero della Giustizia. Un tentativo, razionale e ragionato, tra i tanti che negli ultimi dodici mesi sono stati affidati all’inventiva più che alla strategia. Nella sostanza, il giudice ha ritenuto che ci siano buoni motivi per pensare che l’interpello sia dichiarato nullo o inefficace; quindi, che i cancellieri andranno via quando materialmente, fra tre anni, si chiuderanno le porte blindate di Piazza Capograssi e i fascicoli saranno impacchettati come nel 1957 per il Distretto militare, nel 1975 per il Reggimento “Acqui” e in molte altre minori occasioni. Per allettare il personale a fare una scelta così drastica e per costringere la città a chiedere di anticipare la soppressione, dal Ministero è stata articolata una tempistica che, per dirla con termine avvocatesco, è iugulatoria: una corda che piano piano si stringe e allunga sempre di più il collo dei cigni che sublimemente cantano le res gestae del piccolo foro, giammai foruncolo.
C’è anche una ipotesi di illegittimità costituzionale che i cancellieri trattengono “in subordine” rispetto alle richieste principali; segno che ci fanno poco affidamento, ma di questi tempi non guasta. La questione focale sta nel senso indicato nell’articolo “Ricorso contro i trasferimenti: se non ora, quando?” nella sezione GIUSTIZIA in questo sito: i cancellieri che scelgono di andare via la prossima settimana potranno andare dove vogliono (e dove ci sono posti in organico, ovviamente), gli altri, quelli che rimangono in trincea, andranno via alla chiusura del tribunale, ma per destinazioni da scegliere nella “piattaforma nazionale”, cioè “Va’ dove ti porta la Severino”. Quarantasette hanno firmato il ricorso, undici no e quindi forse bastano questi undici per saturare i posti disponibili in tribunali vicini e più appetibili (per quanto l’aggettivo si possa adattare ad un posto dove si emettono sentenze); se la sospensione non sarà confermata all’udienza del 12 novembre o il giudizio di merito non accoglierà la richiesta, saranno guai, ma sarà stato almeno in caso di provare a difendere la “fortezza Bastiani”. Determinati al pari dei cancellieri sono gli avvocati che li sostengono, tra i quali il presidente Gabriele Tedeschi, Mauro Calore, Teresa Nannarone e Gabriele Silvestri. Onore al merito; ma anche alla fase cautelare.
Auguri anche da parte dei giornalisti che stavano in conferenza stampa; e dove i giornalisti non sono aggressivi è perchè compiangono già i personaggi dei loro articoli.