DI PIERO SCRIVERA’ UN LIBRO

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HA DETTO IN CONSIGLIO CHE VI INSERIRA’ TANTE COSE – MA HA ANCHE DETTO DI AVERE UN ARCHIVIO CONFUSO NEL QUALE NON E’ SICURO DI CONSERVARE IL DOCUMENTO PER LA CAMPAGNA ELETTORALE E LA SUA ELEZIONE A SINDACO

14 AGOSTO 2023 – Sulmona ha un sindaco che non è sicuro di avere tra le sue carte il documento che fu sottoscritto prima delle elezioni per sostenerlo nella campagna elettorale. Gianfranco Di Piero si è detto oggi grato alla consigliera Teresa Nannarone che gliene ha promesso una fotocopia; e per giustificarsi ha detto pure che non ha un archivio ben ordinato.

La notizia, assai originale e originalmente ostentata, è emersa nel consiglio comunale di stamane, nel quale lo stesso Gianfranco Di Piero ha sottolineato come l’assise civica sia stata svuotata della sua funzione, rispetto ai tempi nei quali egli vi entrò per la prima volta. E lo ha detto dopo aver polemizzato sul “Centro” di ieri senza aspettare il consiglio di oggi, su argomenti di vitale importanza per il destino politico della coalizione che egli presiede. E questo è il rispetto che il sindaco ha del consiglio comunale.

Ma gli aspetti curiosi del consiglio di ferragosto non finiscono qui, perché il presidente del Consiglio comunale, Cristiano Gerosolimo del PD, ha interrotto due volte la consigliera Nannarone in quanto a suo avviso non si atteneva all’argomento in discussione (l’assestamento di bilancio) e nulla ha detto al capogruppo del PD, Di Benedetto, che ha parlato per dieci minuti (cioè i due terzi del tempo massimo che gli è concesso dal regolamento) dei rapporti politici all’interno della maggioranza (chi “comanda” e chi “governa”) e che solo dal decimo al dodicesimo minuto ha intrapreso a trattare quello che doveva dire all’inizio (“quanto all’argomento in ordine del giorno, posso dire…). Men che meno ha detto qualcosa al sindaco che, parlando per ultimo, non si è attenuto a nessun limite di tempo se non a quello che a lui aggradava, parlando per ventisette minuti filati ed evitando accuratamente di parlare di assestamento di bilancio.

Se questo è il quadro che presenta il Consiglio comunale, per specifica scelta di chi dovrebbe indurre al rispetto delle regole, è comprensibile ed è anche prevedibile che il vero dibattito si farà nelle prossime ore sui “social”, magari con gli interventi dei soliti vigliacchi che non firmano i loro commenti e che, invece di essere esclusi da chi governa i cosiddetti giornali online, vengono incentivati per una questione di numero di accessi da rivendere agli allocchi che vi inseriscono la pubblicità.

Ed è questo anche il quadro del confronto politico nella città.

Quanto ai contenuti, suscita qualche perplessità in più l’intenzione, pure manifestata dal sindaco oggi, di scrivere un libro quando avrà lasciato il suo ufficio, per poter divulgare “tante cose”: adesso, invece di Aldo Moro, cerca di imitare Giulio Andreotti, che vantava di conservare un archivio dettagliatissimo. Non è il massimo che ci si può attendere da chi deve con trasparenza informare la cittadinanza (o quanto meno i suoi elettori) di cose che attengono all’amministrazione pubblica e che deve farlo subito, giorno per giorno o almeno con cadenza più ristretta rispetto alla stampa di un libro. Poi, dati il tono e la prolissità dell’intervento che Gianfranco Di Piero ha tenuto oggi, la stampa di un suo libro è l’autentica minaccia partita dal consiglio di oggi. Altro che la crisi.

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