DON GIOVANNI, IL GENIO CONTINUA A MOSTRARSI

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L’ABBINATA STREPITOSA DI MOZART E DA PONTE AL CORTILE DELL’ANNUNZIATA

15 LUGLIO 2017 –Si conclude questa sera la serie di repliche del “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart (nel ritratto in alto) e Lorenzo da Ponte (nel secondo ritratto). Lo ripropone il “C.O.S.I”.

E’ il capolavoro assoluto dell’individualismo settecentesco, sul quale il compositore salisburghese ha impresso una energia ancora più evidente di quella che caratterizza le sue opere in italiano; e dove da Ponte ha inciso la perfezione della scelta delle parole del Bel Paese.

Don Giovanni è personaggio che incanta i semplici e li fa tormentare di invidia per il suo potere quasi sconfinato (“Il catalogo è questo” è l’aria travolgente che anticipa i crescendi rossiniani e fa sentire i Fantozzi di tutto il mondo protagonisti delle tresche del protagonista). Ma il suo turbamento, la sua sconfitta definitiva, forse la sua impotenza addirittura fisica e schernitrice nel soddisfare le proprie brame e quelle delle donne conquistate, con il capitombolare nelle fiamme senza pentimento, sono il messaggio cifrato che il genio di Mozart (insieme a quello spesso misconosciuto del sapiente linguista veneto) manda allo spettatore attento e intelligente, dopo averlo messo in guardia già dalle prime battute, quando le res gestae del libertino sono descritte in questo fulminante accostamento: “sforzar la figlia e ammazzare il padre”, cioè violentare la fanciulla e uccidere (approfittando della prestanza fisica che viene solo dalla giovinezza) il padre che vuole il giusto castigo. Mozart si sentiva lontano dalla morte quando lo scrisse nel 1787 (e lo era molto di meno di quanto pensasse: 4 dicembre 1791), ma la sua intelligenza gli fa descrivere la catastrofe con toni e dettagli insuperati.

C’è molto da vedere e sentire in questo allestimento al cortile dell’Annunziata alle ore 21. Il “C.O.S.I.” è entrato da tempo nella tradizione dell’estate sulmonese (il direttore artistico è convinto che “Dio vive in Italia” come ha dichiarato in una nostra intervista). Sarà uno dei cinque fino al 15 luglio, perché è quasi certo che la partecipazione del pubblico (anche per l’opportuna scelta di rendere gratuito l’evento) è roba da grandi occasioni. D’altronde, il genio traspare da ogni angolo lo si voglia vedere, questo Don Giovanni; e respirare per un po’ gli effluvi del genio se non altro ci eleva quel pizzico da ossigenare mente e plasma.

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