Dopo il Pecorino e la Passerina, ritorna l’abruzzese Pisellino

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SATIRA  PREVENTIVA DI MICHELE SERRA SUI VINI E LE MANIE DEI CULTORI  DI ENOLOGIA

22 AGOSTO 2015 – Godibile intervento di Michele Serra sulle tematiche ultra-contorte dell’enologia italiana e sulle fisime dei trattatisti per la barrique , il bouquet e via complicando.

Dopo aver scritto nella rubrica “Satira preventiva” dell’Espresso di questa settimana che  le uve di Barolo “grazie  al caldo cocente di luglio, già emanano un beneaugurante aroma di brasato e che al Sassicaia e all’Ornellaia in Toscana quest’anno si aggiungerà il Rotaia, da uve coltivate sulla vecchia massicciata dismessa della ferrovia Firenze-Scandicci costruita da Leopoldo di Toscana per raggiungere l’amante senza farsi notare”, Serra annuncia che il Pisellino “antichissimo vitigno abruzzese è stato riscoperto recentemente dagli stessi produttori che hanno rilanciato il Pecorino e la Passerina. E’ un bianco secco, piacevole, intenso, identico al Pecorino e alla Passerina e molto simile al Pirulino e alla Patacchina, che verranno riscoperti nel 2016 e nel 2017. Colpisce, di questi vini semplici e piacevoli, l’iter di produzione ridotto all’osso: si coltiva l’uva, si vendemmia, si lascia  fermentare, si imbottiglia, si stappa e si beve, senza rompere troppo i coglioni”.

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