E la stampa dorme sonni biblici

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DI CAPITALE C’E’ ANCHE L’INSIPIENZA DEI GIORNALISTI

I LUGLIO 2015 – Peggiore di un sindaco come Giuseppe Ranalli nella città di Sulmona c’è solo la stampa.

Non c’è voce che abbia dato spessore e tono alla candidatura di Sulmona a capitale italiana della cultura per il 2017, in concomitanza del Bimillenario della morte di Publio Ovidio Nasone. E chi scrive queste colonne, pubblicista di lungo corso, ma di scelte professionali ben diverse (che gli consentono di non mendicare consenso ai politici e di non fare interviste in ginocchio), ha potuto leggere su una “lettera al direttore” dell’assessora alla Cultura del Comune di Pescara, Paola Marchegiani, della candidatura di Sulmona a capitale della Cultura.

Voce dal sen fuggita, perché collocata da “Il Centro” tra le lettere dei lettori, dove generalmente si confinano le richieste dei questuanti e dei fastidiosi ciarlieri. Complimenti pure al “Centro”, dunque, che con una bomba di queste nelle rotative, seguitava a parlare della ricostruzione negata a L’Aquila, di Lolli che illustra i Fas, di Legnini che visita i pastifici da vice-presidente del CSM che è o dovrebbe essere, di D’Alfonso che inaugura la demolizione di Cofa (adesso si inaugura le demolizioni…), di Pezzopane che… beh, lasciamo stare, possiamo una volta tanto autocensurarci per questione di stile? Questo è il quadro della politica regionale. E questo è il quadro delle fonti informative regionali.

Se fosse dipeso da tutti, tranne che da “Il Vaschione”, di candidatura a capitale della cultura non si sarebbe neanche parlato. E, nonostante l’argomento sia stato ripreso con tutte le energie dal “Comitato per il coordinamento delle iniziative per il passaggio di Sulmona alla provincia di Pescara” e dallo stesso “Vaschione”, neanche un giornalista, professionista o pubblicista, ha ripreso la notizia. Per darla soltanto; non diciamo per sostenerla. E si sono pure riuniti con una cooperativa. Primo scopo della cooperativa: farsi un sonno.

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