GASDOTTO? GRAZIE NO (QUASI) DA TUTTI

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Uno studio sulla qualità dell’aria. Il Sindaco contro le scorciatoie degli ultra-naturalisti

14 dicembre 2010 – Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità due delibere che riguardano direttamente il dibattito sul tracciato del metanodotto in Valle Peligna e, più generalmente, la tutela dell’ambiente attraverso uno studio sulla qualità dell’aria. I comitati cittadini per l’ambiente hanno espresso la loro delusione per quello che considerano un passo falso,

cioè una occasione mancata sul cammino della effettiva conservazione dei livelli di protezione naturalistica e sottolineano come sia “passata la linea del sindaco Federico”. Tra l’altro, individuano un errore nel “generico invito” alla Regione Abruzzo a “dire no al metanodotto e alla centrale”, laddove si sarebbe dovuta vincolare lo stesso ente territoriale ad emanare “una specifica norma di legge anti-gasdotti”.

Lo “studio sulla qualità dell’aria” impegna uno stanziamento di bilancio di 5.000,00 euro (un consorzio, interpellato, aveva richiesto circa 50.000,00 euro). Gli altri argomenti trattati dai “comitati” riprendono gli spunti già illustrati su questo giornale da Mario Pizzola, nella “lettera al direttore”.

Le deliberazioni del consiglio comunale, in particolare quella sul metanodotto, sottendono un valore che va al di là degli schieramenti politici: essendo state adottate all’unanimità, hanno il significato di un “no” categorico di tutta la società sulmonese contro la costruzione del metanodotto e, per quanto attiene alla qualità dell’aria, al degrado dell’ambiente. Sotto questo profilo sono un punto di arrivo per fare chiarezza sulla presunta esistenza di contrapposizioni o “distinguo” nella classe politica. Dovrebbero essere anche un punto di partenza per altre iniziative, perchè il semplice dissenso può essere sterile e lo stesso studio sulla qualità dell’aria è normalmente rivolto a prendere atto di una condizione e non a migliorarla o soltanto a tutelarla. Se queste delibere finiranno nel cassetto sarà conseguenza di un delittuoso atteggiamento; ma, intanto, è la prima volta che il “Consiglio” si esprime in modo tanto netto. Una investitura del genere dovrebbe dare incisività all’azione di un sindaco che voglia tradurre in concreto questo posizioni intransigenti e giustamente rappresentative del disagio di una popolazione ridotta a prendere gli scarti della industrializzazione e il peso delle infrastrutture. Dovrebbe anche rimodellare l’atteggiamento arrogante del presidente della Regione Chiodi che pensa di parlare da una posizione “super partes”, ma non si avvede che rappresenta un ente che nulla ha eccepito sulla modifica del tracciato del metanodotto dalla costa all’entroterra.

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