I politici glissano sull’accorpamento dei Comuni

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19 MARZO 2013 – Se eliminare le province è stato il progetto condiviso dalla maggioranza uscita nelle elezioni del 2008 (e mai realizzato per l’ostilità della Lega Nord), eliminare i Comuni sarà ancora più difficile. Soprattutto, nessuno degli amministratori locali si pronuncia, come fanno notare gli aderenti al gruppo di opinione “Ripensiamo il territorio”.

“Stiamo parlando – sostengono – non della semplice messa in comune di servizi ma della giusta e sicura cura per i loro malesseri” e propugnano la fusione “dei tanti organismi politici dei vari comuni in un UNICO CONSIGLIO comunale dell’intero comprensorio peligno. Arrivare a costituire una grande municipalità Peligna che prevede, per legge dello stato, un finanziamento aggiuntivo del 20% del bilancio base del 2010”. Secondo il gruppo, che si richiama al messaggio lanciato dal Minsitro Barca, si conseguirebbero “risorse che per 10 anni, raddoppiate con l’aggiunta del contributo regionale, porterebbero a cifre dell’ordine di decine e decine di milioni. Inoltre a queste provvidenze straordinarie devono aggiungersi le risorse liberate dalla sospensione biennale del patto di stabilità di cui giustamente si lamentano. Tutto questo verrebbe ancora integrato dalle risorse previste nel Bilancio Europeo 2014-2020, se ci si dotasse di un progetto comune. Tuttavia nessuno di questi Amministratori si degna di prestare ascolto a queste sollecitazioni, abbiamo fatto convegni, comunicazioni a mezzo stampa, financo degli spot televisivi autofinanziati, ma tutti fingono di non vedere né sentire. Dalla politica locale non si muove una foglia. Non si alza una sola mano, un solo sindaco che dica facciamo quattro conti e verifichiamo se ciò che vanno ripetendo quelli di Ripensiamo il Territorio è vero o no”.

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